Editoriale

L’INFERNO ALLE PORTE DELL’EUROPA

Senza acqua potabile, senza cibo; senza riscaldamento con temperature esterne che raggiungono i -15 gradi; vestiti a malapena con qualche indumento di fortuna e con ciabatte ai piedi.

Lungo la “rotta balcanica” – nel gelo del confine Croato-Bosniaco – duemilacinquecento profughi si accampano in condizioni disumane dopo che l’incendio dello scorso 23 dicembre distrusse il loro campo di Lipa.

Chiedono accoglienza a quella Europa considerata la patria dei diritti umani; al contrario, trovano i cani e i manganelli della polizia croata. È l’inferno alle porte di casa.

L’ennesima tragedia umanitaria consumata nell’indifferenza e nella vergogna. Su questo dramma l’Europa ha chiuso da tempo gli occhi. Li riapra alla svelta.

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