Attualità

Lotto Marzo

Nel corso di un anno solare due sono le giornate dedicate alle donne: la Giornata internazionale della donna e la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita il 17 dicembre 1999 che cade ogni anno il 25 novembre, e che in comune con l’8 marzo ha il fatto di essere nata all’interno di specifici contesti politici e sociali.

Nel corso di un anno solare due sono le giornate dedicate alle donne: la Giornata internazionale della donna e la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita il 17 dicembre 1999 che cade ogni anno il 25 novembre, e che in comune con l’8 marzo ha il fatto di essere nata all’interno di specifici contesti politici e sociali.

L’ossimoro in questione evidenzia come ancora oggi, oggi più che mai forse, dietro ad una festa si celi una lotta profonda per la tutela di diritti che, anche una volta conquistati, vacillano.

Con il costituirsi a Roma nel settembre del 1944 dell’Unione Donne in Italia per iniziativa di donne appartenenti al PCI, al PSI, al Partito d’Azione, alla Sinistra Cristiana e alla Democrazia del Lavoro, si sancisce l’8 marzo 1945 la prima giornata della donna nelle zone dell’Italia libera.

Con la fine della guerra, l’8 marzo 1946 viene celebrato in tutta Italia e vede per la prima volta la comparsa del suo simbolo, la mimosa, secondo un’idea di Teresa Noce, di Rita Montagnana e di Teresa Mattei.

Nel 1972 la giornata della donna a Roma si tiene in piazza Campo de’ Fiori: vi partecipa anche l’attrice statunitense Jane Fonda, che pronuncia un breve discorso di adesione, mentre un folto reparto di polizia circonda le poche decine di donne che manifestano chiedendo la legalizzazione dell’aborto e la liberazione omosessuale; un volantino chiede che non siano Stato e Chiesa ma la donna ad avere il diritto di amministrare l’intero processo della maternità.

47 anni dopo, manifestanti contro l’aborto e medici obiettori di coscienza, ledono ancora il diritto di ogni donna di fare una scelta che in uno stato laico deve essere garantita da ogni ospedale pubblico.

In occasione della giornata della donna 2017 si auspica, da fonti ONU, che nel mondo sia raggiunta un’effettiva parità di genere entro il 2030, le previsioni purtroppo non sono buone: oggi le donne votano, ricoprono cariche pubbliche, dirigenziali e intellettuali, ma continuano a guadagnare meno degli uomini.

Oggi, chi lo ritiene opportuno può decidere di assumere la pillola anticoncezionale e qualora ci fosse una gravidanza indesiderata può decidere di non portarla a termine, ma le discriminazioni e il giudizio sociale sono ancora troppo forti.

Le conquiste che grandi donne hanno ottenuto lottando anche per noi devono essere tenute alte; insieme a uomini che condividono i nostri valori, dobbiamo continuare a lottare per far sì che nessuno tocchi gli obiettivi raggiunti e che la vera parità arrivi realmente.

Esistono concerti sold out di rapper come Sfera Ebbasta dove ragazzini e ragazzine che rasentano l’analfabetismo, etico certamente, cantano “Quanto sei porca dopo una vodka / Me ne vado e lascio un post-it sulla porta / Le more, le bionde, le rosse, le mechate / vestite da suore o con le braccia tatuate / Le alternative, le snob pettinate, spettinate sotto le lenzuola ubriache”.

Esistono colloqui di lavoro dove si fanno domande circa la volontà genitoriale, ascoltiamo battute sessiste quotidianamente, ma per fortuna stanno fiorendo realtà che hanno dell’incredibile: Non una di meno per esempio è la piattaforma italiana che riunisce diverse realtà femminili e che lotta contro la violenza di genere in tutte le sue forme unendosi al grido di Lotto Marzo.

A Milano ci sono la Casa delle donne, un luogo di ritrovo pieno di progetti e occasioni di scambio e la Libreria Antigone, dove incontri e dibattiti interessanti ci danno la possibilità di informarci.

L’8 marzo stringiamoci in un abbraccio che cancelli ogni sopruso.

Federica Talone

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