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PROPAGANDA E DISINFORMAZIONE A MOSCA

Dall’invasione russa del Donbass ad oggi, lo scontro con l’Ucraina non è stato solo militare, ma mediatico e globale

di Rachele Bianchi

In stato di guerra, il controllo del flusso di informazioni che giunge alla popolazione diventa fondamentale per mantenere il governo dell’opinione pubblica, evitando che nascano focolai di dissenso. La Russia questo lo sa da molti anni ma, da quando è iniziata l’invasione dell’Ucraina, la limitazione della libera informazione e la propaganda, diffusa da organi di stampa e siti web controllati dal Cremlino, sono aumentate ancor più.

Mosca riesce a filtrare le notizie che giungono dall’Occidente, evitando di parlare degli eventi più feroci, vedasi il caso del controverso bombardamento dell’ospedale pediatrico di Mariupol.
La Russia chiama questa guerra “operazione militare speciale”, evitando attentamente ogni riferimento a parole che possano descrivere puntualmente la realtà dei fatti.

A causa di difficoltà e pericoli che si possono correre cercando notizie non controllate da Mosca, poche persone in Russia hanno così la possibilità di farsi un’idea su ciò che sta accadendo, continuando – magari senza volerlo davvero – a vivere del tutto all’oscuro di buona parte dei drammatici avvenimenti in corso.

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