Arte

TECNOLOGIA E ARTE: UN MONDO UNICO E INDISSOLUBILE

Tecnologia e arte, due mondi solo apparentemente diversi, ma che per loro natura si compenetrano.

Infatti, come suggerisce l’etimologia stessa della parola, tecnologia deriva dal greco techne che significa “arte” intesa come il saper fare, in riferimento ad un’attività, sia essa esclusivamente intellettuale o manuale e “logia”, cioè discorso, trattato. Questo rapporto ambivalente le ha portate sovente a confondersi l’una nell’altra: l’artista nella sua opera di progettazione racchiude in sé un po’ del tecnico, dello scienziato e dell’inventore.

Attualmente le creazioni artistiche sono sempre più influenzate dalla tecnologia

Con il progresso tecnologico gli artisti hanno la possibilità di disporre di strumenti sempre più avanzati per raggiungere nuove frontiere di espressione e nuove forme di comunicazione. Senza sottovalutare, poi, che la tecnologia favorisce l’accesso a nuove modalità di fruizione dell’arte stessa, rendendola alla portata di tutti. Basta pensare, a tal proposito alla possibilità, con l’utilizzo di piattaforme dedicate e specificamente strutturate, di ammirare immagini in HD di opere d’arte esposte in musei di tutto il mondo, visitando virtualmente i siti in cui esse sono esposte.

Le premesse, quindi inducono ad ipotizzare che questa unione sia destinata a crescere e a regalare emozionanti sorprese.

La tecnologia non è solo in grado di dar vita a nuove forme d’arte ma consente di riproporre e valorizzare in un’ottica nuova quelle più classiche. Aumenta costantemente il numero di gallerie e musei che accrescono le proprie installazioni tecnologiche per creare giochi di luce, suoni e proiezioni attraverso i quali opere centenarie acquisiscono letteralmente nuova vita rendendo l’arte non più un’esperienza squisitamente contemplativa, ma interattiva. In tali ambienti virtuali illuminati esclusivamente dalle proiezioni delle opere degli artisti, così nitide da apparire quasi reali, la visita consente di immergersi in un turbinio di colori, reso ancor più suggestivo dalle musiche di fondo di grandi maestri.

Lo scopo è quello di coinvolgere emotivamente il visitatore e farlo inserire totalmente nel contesto delle opere.

La tecnologia rappresenta in tal modo lo strumento utilizzato per “rinnovare” l’arte, rendendola più accattivante ed attraente soprattutto per le nuove generazioni, filtrando l’esperienza educativa e culturale attraverso l’intrattenimento multimediale.

Una sfida avvincente ma non priva di criticità espresse da parte di chi teme di veder scomparire dalle sale la bellezza atavica di tele, cornici e dei capolavori che racchiudono.

Ma la rivoluzione tecnologica nel mondo dell’arte sta coinvolgendo anche il restauro: attraverso laboratori mobili i restauratori lavorano con strumenti ipertecnologici con i quali effettuano controlli sui capolavori d’arte bisognosi di restauro evitando di trasferire in laboratorio le preziose opere. Pare questa un’idea vincente in quanto la diagnosi effettuata sul posto attraverso le indagini tecnologiche consente di ricostruire dettagliatamente la storia delle opere d’arte, di verificare se il tempo le stia danneggiando, ma soprattutto di ottenere una mappa di tutti i materiali usati dall’artista e ciò consente di scegliere i più idonei sistemi di pulitura e di intervenire con le tecniche ed i materiali più adeguati.

Sicuramente si sta aprendo la nuova frontiera degli scienziati “on the road!”.

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