Gli attacchi ucraini con droni kamikaze sulle raffinerie hanno fatto impennare i prezzi dei carburanti, colpendo il cuore del sistema energetico russo e minacciando ripercussioni fino all’Europa e all’Italia.
Attacchi ucraini – un colpo mirato alla raffinazione russa
Le operazioni militari ucraine hanno mirato direttamente alle infrastrutture petrolifere russe, riducendo la capacità produttiva e causando disagi su vasta scala. Il 2 agosto 2025 è stata una data particolarmente critica per il settore.
- Il 2 agosto 2025, una serie di attacchi con droni ha colpito raffinerie chiave in diverse regioni: Ryazan, Penza, Samara, Voronezh.
- Le strutture danneggiate gestivano circa 40.000 tonnellate di greggio al giorno, riducendo drasticamente la capacità di raffinazione e con possibili effetti sull’andamento del prezzo del gas.
- A Ryazan e Novokuibyshevsk (Rosneft) sono stati colpiti gli impianti di distillazione primaria, con tempi di riparazione stimati fino a un mese e influendo sul consumo energetico complessivo del settore.
I prezzi del carburante russo esplodono
Dopo i raid, i valori di mercato del carburante in Russia hanno registrato un’impennata storica. L’aumento ha coinvolto in particolare la benzina AI-95, diventata il simbolo della crisi energetica interna.
Tipo di carburante | Prezzo registrato (rubli/tonnellata) | Commento |
AI-95 (SPIMEX) | > 77.000 rubli (~ $950–1.000) | Picco storico, superato ogni precedente record |
Il governo russo ha imposto un divieto totale di esportazione fino a fine agosto per contenere la crisi interna. Tuttavia, il mercato resta sotto pressione: i prezzi al dettaglio aumentano e la scarsità alimenta la speculazione.
Conseguenze per l’Italia e l’Europa
Gli effetti di questa crisi non si fermano ai confini russi. Le dinamiche del mercato globale fanno sì che le variazioni dei prezzi interni in Russia abbiano un impatto diretto o indiretto anche sul nostro Paese.
- Distributori più cari anche per noi – L’aumento dei costi di raffinazione russi può spingere in alto i prezzi in Europa e in Italia, incidendo anche sulle tariffe dei principali fornitori di energia elettrica.
- Incertezza sugli approvvigionamenti – Con raffinerie offline e export limitati, il mercato europeo rischia tensioni, specie nei periodi di alta domanda, anche per chi è ancora nel mercato tutelato.
- Effetti indiretti sui prezzi globali – L’aumento delle esportazioni da porti occidentali russi potrebbe accrescere la volatilità internazionale.
Impatto sugli utenti italiani
Per i consumatori italiani, il legame tra crisi russa e costo del carburante non è immediato ma può diventare evidente in pochi mesi. L’aumento dei prezzi e la volatilità dei mercati, legati anche alle variazioni del PUN, richiedono maggiore attenzione nelle scelte energetiche.
- Prezzi della benzina: possibili aumenti anche alle pompe italiane.
- Sicurezza energetica: serve diversificare le fonti, puntando su gas da altri paesi e rinnovabili.
- Consumi intelligenti: mobilità sostenibile, car-sharing, mezzi alternativi per ridurre la dipendenza dal carburante tradizionale e imparare a leggere correttamente la bolletta per ottimizzare le spese.
Prospettive nei prossimi mesi
Gli attacchi ucraini hanno evidenziato la vulnerabilità del sistema energetico russo, spingendo i prezzi della benzina ai massimi storici. Se la capacità di raffinazione non sarà ripristinata rapidamente, l’effetto a catena potrebbe intensificarsi, con ricadute dirette sui mercati globali e, in misura crescente, sul portafoglio degli automobilisti italiani.
Fonte: papernest.it