Mentre il presidente Trump diceva a una folla fuori dalla Casa Bianca che non avrebbero mai dovuto accettare la sconfitta, centinaia di suoi sostenitori prendevano d’assalto gli edifici di Capitol Hill in quello che equivaleva a un tentativo di colpo di stato che speravano avrebbe ribaltato le elezioni perse.
La scena violenta – in gran parte incitata dal linguaggio incendiario del presidente – non si era mai vista nella storia americana recente. Tutto questo avveniva mentre il Congresso era riunito per certificare la vittoria di Joe Biden.
Una folla di migliaia di persone sfondava le porte e le finestre del Campidoglio, superando gli agenti di polizia impreparati all’assalto. I parlamentari venivano portati via immediatamente e lacrimogeni lanciati sui gradini all’esterno dell’edificio. Assalto che è costato la vita a quattro persone, ha causato diversi feriti, oltre 50 arresti, e un danno gravissimo alla democrazia americana. I lavori di Camera e Senato, sospesi durante l’assalto, sono dunque ripresi solo dopo diverse ore.
Il vicepresidente Mike Pence, riaprendo la seduta congiunta di Senato e Camera, ha dichiarato; “E’ un giorno buio nella storia del Paese. Condanniamo la violenza nei termini più forti e duri. La violenza non vince, la libertà vince e questa è la Casa del popolo e in un giorno senza precedenti i rappresentanti eletti si riuniscono di nuovo a difesa della costituzione e Dio benedica chi serve, chi protegge questo luogo e gli Stati Uniti d’America”.