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Attualità

EDUCAZIONE AL RISPETTO: BISOGNA INIZIARE CON I BAMBINI PICCOLI

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. (Articolo 3 della Costituzione della Repubblica Italiana)

Foto di ahref da pixabay

Ogni giorno le cronache riportano notizie che pongono in evidenza episodi di violenza, vandalismi, soprusi di cui sono protagonisti giovani in età scolare che non posseggono regole e sovente non sono in grado di rapportarsi con il mondo degli adulti, dimenticando, invece, che il rispetto è fondamentale per le relazioni in una società civile, sia esso inteso come sentimento o atteggiamento di riguardo  nei confronti del prossimo, sia come osservanza di una regola, di una norma, di un ordine.

In ambito educativo il tema del ‘rispetto’ è fondamentale sia per quanto concerne il rispetto verso se stessi che nei confronti degli altri, si tratta di due elementi che si intersecano per una convivenza serena e positiva.

Insegnare ai bambini il rispetto non è semplice; a questo proposito, l’educazione autorevole si configura come lo stile educativo maggiormente adeguato a coniugare il rispetto verso se stessi e verso gli altri ponendolo come valore fondamentale. Occorre educare i bambini al rispetto attraverso l’insegnamento e, soprattutto, attraverso l’esempio, dimostrando quotidianamente e costantemente cosa significhi rispettare se stessi e gli altri ed offrendo modelli di comportamento positivi in cui possano identificarsi.

Sovente si trascura il fatto che per star bene con gli altri è fondamentale star bene con se stessi; per tal motivo occorre favorire nei bambini la percezione di una buona considerazione di sé, supportandoli ed insegnando loro come prendersi cura di sé e volersi bene; amare e rispettare se stessi costituisce il punto di partenza per rispettare in maniera autentica il prossimo.

Una buona autostima unita ed una positiva percezione di sé sono strettamente correlate e favoriscono uno sviluppo emotivo e sociale positivo ed equilibrato; rispettare gli altri implica necessariamente lo sviluppo di empatia. In effetti saper gestire le proprie emozioni è il fulcro da cui deriva la capacità di riconoscere e tollerare le emozioni altrui. Una buona educazione emotiva ed affettiva conduce i bambini a non essere sopraffatti dalle proprie emozioni. Questa capacità costituisce il presupposto fondamentale per riconoscere le emozioni dell’altro, comprendendo che anche il prossimo può avere emozioni ed opinioni che non sempre coincidono con le proprie.

Insegnare il rispetto con il buon esempio in famiglia

L’esempio costituisce il motore trainante di ogni atto educativo, bisogna innanzitutto mostrare rispetto nei confronti del proprio bimbo, farlo sentire amato e accettato come persona. Ciò non significa non dire mai di “NO”, anzi le piccole frustrazioni che il bambino piccolo deve affrontare lo aiutano a comprendere e a dominare le proprie emozioni, anche perchè attraverso l’esempio i piccoli comprendono concretamente quali atteggiamenti siano corretti e quali occorrerà evitare. Educare i bambini al rispetto ha una stretta correlazione con le modalità relazionali tra i genitori: vedere la mamma e il papà dialogare e confrontarsi in maniera rispettosa costituisce un insegnamento fondamentale per ogni bambino; sono però ugualmente importanti anche i rapporti con gli altri membri della famiglia e le relazioni con tutte le figure educative che si rapportano con il bambino. Anche i giochi rappresentano un importante veicolo per l’interiorizzazione di regole di convivenza democratica tra pari: sono normali i piccoli litigi in cui è bene l’adulto non si sostituisca al proprio figlio, non lo giustifichi, ma lo lasci superare le difficoltà in autonomia, anche per metabolizzare gli errori e affrontare il futuro con maggior sicurezza.

Educare i bambini al rispetto delle regole significa crescere ragazzi rispettosi verso gli altri e la società in genere, condizione indispensabile per una convivenza senza conflitti volta ad accettare le diversità tra persone come un valore aggiunto di arricchimento.

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