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Magari anche no

Dopo un anno vissuto a Milano da single (con pochissimi momenti di sconforto, devo ammetterlo), faccio un punto in attesa di immergermi in un mare blu e verde.

Bauman ha parlato di società liquida, nessuna certezza se non l’incertezza. Concetto abusato, ma vero, verissimo, chiaro, chiarissimo.

Avanti tutta: noi per primi non desideriamo più nulla di definitivo, ribaltiamo i desideri dei nostri genitori facendoli rabbrividire ogni volta che ci pensano senza  una casa di proprietà, perché non la vogliamo; senza un posto fisso, siamo freelance e senza una relazione fissa, siamo free, anche qui.

L’uomo italiano medio, il mediomen, ha tra i 30 e i 40 anni. Voglio salvare i più giovani perché meritano il beneficio del dubbio e non voglio considerare gli over 40 perché.. poverini. 

Durante questo decennio d’oro, un uomo di qualche generazione passata pensava a sostentare due o tre figli studiosi ed educati, con un gruzzoletto messo da parte per farli iscrivere all’università; l’uomo in questione possedeva una casa di proprietà, un’automobile, un garage, una casa al mare o in montagna, era sposato, si era inginocchiato per esserlo. Sulle proprie spalle aveva addirittura la responsabilitàdi alcune persone, salvo poi avere relazioni con colleghe e vicine di casa, ho detto che qualche tempo fa l’uomo era meno mediomen, non più serio.

Da queste certezza ferme come scogli, sono stati generati i temibili mostri di oggi: giovani donne che crescono con la cazzimmapiù spietata senza voler chiedere niente a nessuno, – forse perché hanno capito che è meglio così?-. 

Le stesse che ai colloqui di lavoro si sentono chiedere se hanno intenzione di avere figli, “non lo so, ho 500,00 euro sul conto in banca e non ho una relazione stabile, ma mi arrabbio e ho crisi di pianto tutte le volte che provo a vedere un video di Coma Cose su youTube e mi devo sorbire la pubblicità del test di concepimento per sapere quando una delle mie fornicazioni ha fatto sì che si creasse il miracolo della vita” VS “NO, NON HO INTENZIONE DI AVERE FIGLI, MAI. VOGLIO LAVORARE”.

(da: Lock and Stock Photos)

Altra categoria di mostro, questa volta non riesco a mettere il corsivo, sono gli uomini cresciuti nelle famiglie con il padre in cravatta e la mamma non gli fa mai rifare il letto o lavare il piatto e che quindi cercano una compagna che pettini loro i capelli con la riga da parte tra una lasagna e una passata di aspirapolvere (fatta rigorosamente con gli occhi truccati) mentre si osanna la loro intelligenza. 

Ma io non ho tempo di cucinare le lasagne e ci sono alcune settimane nel corso dell’anno in cui posso permettermi di invitarti fuori a cena: tu accetti e ti fai  offrire, ma poi dici che sono aggressiva e che non sai come approcciare con una donna così. L’aragosta che hai ordinato ti è piaciuta?

Ci sono narcisisti e lamentoni che basano il proprio umore su quello della squadra del cuore, per poter decidere se sia il caso o meno di vederli devo cercare su internet i risultati del campionato. 

C’è quello che ha fatto in modo, guidato ovviamente dalle tue idee, perché lui è profondo come un tappo di birra, di passare una serata wow con te, che wow poi insomma, per poi dire Voglio essere per te l’amico che non hai mai avuto. Ma no, grazie. Non ti voglio come amico, anche perché saresti l’amico peggiore del mondo. Probabilmente perché sei così poco brillante da non riuscire a reggere neanche una conversazione da bar.

C’è quello con cui hai passato anni progettando un futuro e lamentandoti dei legamenti del tuo ginocchio da operare che giunto il momento ti chiede, “il menisco come è andato?”.

C’è quello che lavora la metà di te e guadagna uguale, che ha la metà delle tue spese e non fa altro che dirsi stanco e preoccupato, mentre tu stai cercando di incastrare una ceretta tra una consegna dell’Esselunga a casa, 10 ore di lavoro, una sveglia alle 6 perché domani bisogna spostarsi fuori Milano per una riunione e una tediosissima call con il capo che ti chiede per la terza volta se hai preparato tutto mentre hai una gamba sollevata e una cinese dal ghigno sadico sta strappando via da te ogni pelo come fosse un dittatore. Ma la ceretta sarà inutile perché non ti spoglierà: è stanco. “Facciamo magari domani, ok?”

Magari invece no. Ciao anche a te.

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