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Attualità

SUPPORTO PER FORMAZIONE E LAVORO: STRUMENTO CONTRO LA POVERTA’

Come previsto dal decreto Lavoro entrerà in vigore il nuovo sostegno per il reddito e contro la povertà che sarà erogato ai soggetti occupabili, ovvero a coloro che non sono in possesso dei requisiti per accedere all’assegno di inclusione.

Con messaggio numero 2835 del 31 luglio scorso l’INPS ha illustrato la disciplina transitoria per usufruire del Reddito di Cittadinanza fino al prossimo 31 dicembre e fornito le prime indicazioni relative al Supporto per la Formazione e il lavoro che prenderà avvio effettivo a settembre. Per chi versa in stato di povertà assoluta, frequenta corsi di formazione volti a favorire l’inserimento lavorativo e non riceve l’assegno di inclusione per mancanza di requisiti, è previsto, infatti, un contributo pari a 350 euro mensili quale sostegno economico in previsione di una nuova occupazione e sollecita alla partecipazione a percorsi formativi ad hoc.

Si tratta di una vera e propria novità a cui potranno accedere tutte le persone che:

  • si trovano in condizione di povertà con un ISEE fino a 6.000 euro e frequentano percorsi formativi
  • riceveranno il contributo sopra indicato per tutta la durata dei corsi e fino ad un massimo di 12 mensilità.                 

In effetti lo strumento di attivazione lavorativa di cui si parlava nelle prime bozze del Decreto Lavoro ha modificato il nome per dare spazio all’aspetto fondamentale della formazione ed essere introdotto da settembre 2023 per i soggetti occupabili che non potranno più fare riferimento al reddito di cittadinanza. Quindi, il Supporto per la Formazione e il Lavoro sarà erogato alle persone in stato di povertà assoluta e senza requisiti per l’assegno di inclusione, come pure agli occupabili dèi nuclei percettori di assegno di inclusione.

Le norme per usufruire del nuovo Supporto per la Formazione e il Lavoro sono indicate nell’art.12 del DL n. 48 del 2023, ossia il sopra citato Decreto Lavoro. Pare necessario evidenziare come esso si ponga la finalità di incrementare le politiche attive del lavoro, la formazione, la qualificazione e riqualificazione professionale, l’orientamento e l’accompagnamento al lavoro.  A tutela e garanzia del rispetto di tali finalità, ogni 90 giorni saranno effettuati controlli sulla partecipazione alle attività di formazione e di attivazione del lavoro come indicato nell’apposito patto di servizio personalizzato.

Per coloro i quali non rispetteranno gli impegni di formazione è prevista la sospensione del sostegno economico che include l’impegno del singolo fruitore in progetti utili alla collettività e in progetti di formazione erogati da soggetti, pubblici o privati, accreditati alla formazione dai sistemi regionali, da fondi paritetici interprofessionali o da enti bilaterali.

Il supporto alla formazione sarà assegnato alle famiglie monocomponenti che finora hanno usufruito del reddito di cittadinanza. Se si escludono i nuclei con over 60 o disabili, per i quali è previsto l’assegno di inclusione, tale forma di sostegno potrebbe riguardare oltre 300mila persone. L’erogazione di tale sussidio potrà riguardare anche famiglie più numerose nelle quali, però, non siano presenti minori o anziani, consentendo di incassare, ad es. nel caso di quattro adulti impegnati in corsi di formazione o progetti di pubblica utilità fino a 1.400 euro al mese. In effetti, in una stessa famiglia possono essere presenti più percettori del sopra citato supporto economico mirato a riqualificarsi per trovare la prima occupazione la cui indennità di 350 euro sarà erogata dall’INPS tramite bonifico.

Come fare domanda per ricevere il Supporto formazione e lavoro?

Chi è interessato a ricevere tale sussidioo dovrà inoltrare domanda all’Inps in via telematica (presumibilmente in tempi brevi la procedura sarà completata con ulteriori dettagli) dimostrando di possedere i seguenti requisiti:

  • essere cittadino UE o familiare di cittadini UE con titolarità del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero cittadino di Paesi terzi con permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o titolare dello status di protezione internazionale;
  • possesso di residenza nel nostro Paese di durata non inferiore a cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo;
  • nessun membro del nucleo familiare deve essere intestatario a qualsiasi titolo o avere piena disponibilità di mezzi a quattro ruote di cilindrata maggiore di 1600 cc. o motoveicoli di cilindrata maggiore di 250 cc. ma anche di navi, barche o aeromobili;
  • valore del reddito familiare al di sotto di 6mila euro annui;
  • valore del patrimonio immobiliare differente dalla casa di abitazione, non maggiore di euro 30mila;
  • valore del patrimonio mobiliare non maggiore ad una soglia di 6mila euro.

È infine doveroso ricordare che nella domanda di Supporto Formazione e Lavoro non devono emergere a carico del richiedente misure cautelari personali, misure di prevenzione e condanne definitive nei dieci anni anteriori alla richiesta del sostegno contro la povertà.

Gli impegni di formazione

Con la presentazione della domanda per il contributo mensile si avvia la procedura per l’accesso ai percorsi formativi. Ciò significa che il cittadino/la cittadina deve sottoscrivere un patto di servizio per ricevere offerte di lavoro e servizi di orientamento e accompagnamento alla nuova occupazione. Tra le attività ammesse è incluso anche il Servizio civile universale e i progetti formativi utili alla collettività.

Il testo del DL Lavoro, all’art.12 relativo alla misura di Supporto, è precisato che, all’interno del patto di servizio ad hoc, il percettore del contributo di 350 euro mensili deve indicare, con apposita documentazione, di essersi rivolto ad almeno tre agenzie per il lavoro o enti autorizzati all’attività di intermediazione quale misura di attivazione al lavoro. Corre altresì l’obbligo di evidenziare che, per conservare il diritto al beneficio è sempre obbligatorio aderire alle misure di formazione e di attivazione al lavoro sottoscritte con il patto di servizio personalizzato.

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