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Attualità

Nella Giornata contro la violenza: donne umiliate ancora una volta

Stupri inevitabili, attenzioni sessuali ricercate al supermercato e calcio in pole position; le tristi verità italiane in una giornata che divide più che unire

Il 25 Novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata contro la violenza sulle donne, per ricordare tutte le vittime di femminicidio, abusi e violenze. Una celebrazione volta a ribadire l’importanza del rispetto e della giusta considerazione delle donne quando si parla di soprusi, ed è per questo che risulta tragicomica la gaffe in cui si sono imbattuti gli autori di Detto Fatto, programma di Rai 2. 

La pole dancer Emily Angelillo ha mostrato alle telespettatrici un tutorial su come essere sexy al supermercato: dalla camminata, al come raccogliere articoli accidentalmente caduti. Ci sono due aspetti che fanno inorridire: uno è che la Rai è un servizio pubblico a pagamento e l’altro, che nel 2020 venga ancora data l’immagine stereotipata della donna che deve essere bella, intrigante, sensuale e un po’ provocatrice.   

(da: facebook.com)

Un momento particolarmente interessante è quando Angelillo dice: «non vado a rendere la situazione più volgare» nel suggerire di mantenere le gambe chiuse quando ci si trova accovacciate a terra, come se sapesse che la spesa sexy non ha nulla a che vedere con l’essere donna o il rispetto verso se stessa. A dispetto della bufera mediatica scaturita sui social, l’emittente ha dovuto cancellare la programmazione fino a data da destinarsi. È davvero possibile che nel 2020 i mezzi di comunicazione ancora lancino messaggi degradanti, che mostrano la donna come oggetto sessualizzato e volto al compiacimento; senza tenere conto di una giornata che, in tutto il mondo, celebra l’opposto?

Questo è solo una delle tante tristi rappresentazioni che ancora persistono in Italia rispetto al genere femminile; e se di giorno siamo sexy e provocanti allora è tutto più giustificato quando ci troviamo vittime di abusi. 

L’ignobile caso Genovese e Vittorio Feltri mediatore di saperi nascosti

Per Feltri il mondo è pieno di idioti e le critiche che gli vengono fatte non valgono nulla, perché chi viene criticato dagli sciocchi è perché ha ragione. Perché per Feltri è condannabile Genovese che ha stuprato una diciottenne per ventiquattro ore, ma insomma, lei se l’è cercato. Se vai per la terza volta a casa di un cocainomane e poi lo seguì in camera da letto, sei ingenua se pensi che non ti possa succedere nulla. E chi pensa il contrario, è un coglione. 

Con queste parole Vittorio Feltri, direttore editoriale di Libero, si esprime in diretta¹[1] a Lavori in corso in merito all’articolo pubblicato il 24 Novembre proprio sul quotidiano da lui diretto. L’ex-giornalista è noto anche per il suo odio più o meno velato verso ebrei, meridionali e musulmani, ha ricevuto una radiazione temporanea dall’Albo che ha poi deciso di far diventare permanente, dimettendosi, lo scorso 26 Giugno, dall’Ordine dei Giornalisti. 

Maradona sotto i riflettori o violenze oscurate? 

Il mio istruttore di pugilato un giorno mi disse che: «agli italiani interessano solamente le belle donne e il calcio», forse in quel momento stava stereotipando una nazione? Eppure, nella Giornata contro la violenza sulle donne si è speso più tempo per dare l’ultimo saluto a Maradona che alle novantuno vittime di femminicidio di questi primi dieci mesi del 2020. Una vittima ogni tre giorni in Italia, secondo Eures, senza tener conto di tutte quelle che vengono picchiate, stuprate, abusate mentalmente o sono vittime di pregiudizi di genere sul lavoro. Dire che l’Italia è un paese moderno e civile di fronte a questi episodi è quasi ridicolo; ma fino a che punto il patriarcato si sia insediato nella mente e nella popolazione è tuttora ignoto. Una risposta positiva arriverà forse con le nuove generazioni? Quando integrazione e rispetto saranno stati così assiduamente ripetuti da essere, finalmente, entrati nel buon senso comune. Come quando nostra madre ci diceva di lavarci le mani prima di mangiare. 

“Grazie a Francesca Marchesini, Giulia Liberto e gli altri studenti di Scienze della Comunicazione dell’Alma Mater Studiorum che hanno preso parte al dibattito”.

[1] “Intervista a Vittorio Feltri dopo la bufera sul caso Genovese e la ragazza “ingenua” ”, RadioRadio. 

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