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2 GIUGNO, 76ESIMO ANNIVERSARIO DELLA FESTA DELLA REPUBBLICA

2 e 3 giugno 1946 si svolse il referendum con cui gli italiani dopo 85 anni di regno della dinastia dei Savoia (di cui 20 di dittatura fascista conclusa durante la Seconda Guerra Mondiale), scelsero di far diventare l’Italia una repubblica costituzionale, abolendo la monarchia.

La festa della Repubblica è una giornata importante per la nostra storia e ricca di numerose iniziative ed importanti cerimonie.

Dal 1948, ad esempio, a Roma, in via dei Fori Imperiali si svolge una sfilata militare in onore della  Repubblica. Negli ultimi anni la parata è stata semplificata e alcuni reparti di artiglieria pesante non sfilano più perché con le loro vibrazioni avrebbero messo  a rischio i monumenti antichi che sorgono nella zona.

Attualmente la cerimonia prevede la deposizione di una corona di alloro al Milite Ignoto, simbolo di tutti i caduti in guerra che non sono mi stati identificati, presso l’Altare della Patria. A seguire una parata militare alla presenza delle più alte cariche dello Stato.

Uno dei momenti più suggestivi della sfilata  rimane, peraltro, quello dell’esibizione delle Frecce Tricolori: dieci aerei, di cui nove in formazione e uno solista, che compongono la pattuglia acrobatica più numerosa del mondo.

Il tradizionale protocollo prevede poi che le celebrazioni proseguano nel pomeriggio con l’apertura al pubblico dei Giardini del palazzo del Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica Italiana, con concerti delle bande musicali dell’Esercito Italiano, della Marina Militare, dell’Aeronautica Militare,dell’Arma dei Carabinieri, della polizia di Stato, della Guardia di Finanza, del Corpo di Polizia Penitenziaria e del Corpo Forestale dello Stato.

Gli eventi che hanno determinato la nascita della Repubblica

Nel luglio del 1943 Vittorio Emanuele III aveva fatto arrestare Benito Mussolini, affidando il governo al maresciallo Badoglio. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 l’Italia era precipitata nel caos e Vittorio Emanuele III era fuggito verso il Sud Italia. In questo difficile scenario iniziò a delinearsi l’idea di un cambiamento radicale nella forma governativa del Paese, infatti  la monarchia e Vittorio Emanuele III erano considerati  come i principali responsabili della caotica situazione per aver appoggiato il fascismo ed aver  permesso l’entrata in guerra dell’Italia. Nel 1944 Palmiro Togliatti, ministro della giustizia, propose di aspettare la fine della guerra per discutere della questione istituzionale, trovando così un accordo tra i vari partiti, in base al quale Vittorio Emanuele III venne sollevato dal suo incarico ed i suoi poteri  passarono momentaneamente ad Umberto di Savoia, principe di Piemonte ed erede al trono.

La scelta di rimandare qualsiasi decisione alla fine della guerra fu ufficializzata con un decreto in base al quale si stabilì che, terminato il conflitto, sarebbe stata indetta una consultazione per scegliere la forma dello stato ed eleggere un’assemblea costituente. Il 31 gennaio 1945 il Consiglio dei ministri emanò un decreto che riconosceva il diritto di voto alle donne. Il 16 marzo 1946 il principe Umberto decretò ufficialmente di organizzare un referendum per decidere la forma istituzionale dello stato. Poco dopo Vittorio Emanuele III abdicò in favore di Umberto II sperando così di poter attirare il consenso del popolo nei confronti della monarchia.

Il 2 e il 3 giugno1946 si svolse il referendum istituzionale indetto a suffragio universale e tutti gli italiani, comprese le donne che votavano per la prima volta, sono stati chiamati alle urne per scegliere la forma di governo preferita: monarchia o repubblica. Gli elettori hanno scelto la repubblica e la famiglia Savoia, fino ad allora al comando della monarchia, è stata esiliata.

Per ricordare questo importante avvenimento è stata istituita la Festa della Repubblica che cade ogni anno il 2 giugno.

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