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Cronaca

Rosario Pietraroia un “emigrato” molisano conosciuto in tutto il Mondo

Rosario Pietraroia nacque nel 1912 a Montevideo da genitori molisani originari di Cercepiccola un piccolo comune alle porte di Campobasso.

Rosario Pietraroia nacque nel 1912 a Montevideo da genitori molisani originari di Cercepiccola un piccolo comune alle porte di Campobasso. Un figlio dell’emigrazione italiana dell’inizio dello scorso secolo che ebbe un ruolo chiave e fondamentale nel movimento sindacale dell’Uruguay. Un personaggio di spicco a livello mondiale che proprio per la sua valenza internazionale fece parlare di se in tutti i continenti tra il 1976 ed il 1984. Ma chi era Rosario Pietraroia e perché la sua figura è tornata oggi di estrema attualità? Rosario Pietraroia iniziò a lavorare nel 1930 prima come fabbro e poi come tornitore in aziende metallurgiche dell’Uruguay. Si avvicinò al sindacato e nel volgere di qualche anno ne diventò uno dei leader indiscussi. Protagonista dell’unità sindacale tra le varie formazioni del settore metallurgico guidò i lavoratori nelle battaglie che portarono all’approvazione di leggi fondamentali nel 1943 che introdussero l’assicurazione sanitaria annuale, il diritto alle case popolare, l’indennità di disoccupazione, gli assegni familiari e che tutelavano gli operai da licenziamenti ingiustificati. Fu chiamato a dirigere il sindacato nazionale di settore mobilitando i lavoratori uruguayani in difesa della Pace già dal 1950. Il suo ruolo lo portò prima ad essere in Parlamento col Partito Comunista nel 1956 e col Fronte di Sinistra nel 1969 e poi ad entrare tra i riferimenti della Federazione Sindacale Mondiale. Nel 1970 intuì il rischio di un colpo di Stato in Uruguay ed attrezzò per tempo il sindacato a resistere in clandestinità durante la dittatura fascista, ma per la sua attività venne arrestato il 19 gennaio 1976. Subì torture disumane e rimase in prigione fino al 1984 nonostante il peggioramento delle sue condizioni di salute che lo resero totalmente cieco. Durante quel periodo venne eletto Presidente onorario dell’International Union of Metal, ovvero Presidente dei lavoratori metalmeccanici di tutto il Mondo. Per la sua liberazione si mobilitarono oltre ai sindacati anche le principali organizzazioni umanitarie internazionali ed anche in Molise come testimonia l’allora Segretario Generale CGIL Mauro Paci si tennero manifestazioni ed iniziative per farlo liberare. Gli eventi più importanti della sua vicenda sono state inserite a perenne memoria nel Museo Nazionale di Montevideo e ricordate nel Museo de los detenidos – desaparecidos. All’uscita dal carcere riprese il suo impegno che condusse fino all’ultimo giorno della sua vita il 26 maggio 1997 in difesa dei lavoratori e della libertà. A Rosario Pietraroia è intitolata la sede nazionale dei lavoratori metallurgici dell’Uruguay a Montevideo ed uno dei suoi collaboratori Marcelo Abdala è oggi il Segretario Generale della PIT-CNT l’equivalente della CGIL. Per questa ragione l’ANPI ha promosso una manifestazione in suo ricordo, che si terrà a Montevideo nella sede sindacale che porta il suo nome, il prossimo 28 febbraio per far si che alla presenza del Segretario Generale Marcelo Abdala, di tutte le Federazioni Sindacali di settore, dopo aver letto il messaggio in italiano e spagnolo di Maurizio Landini, si scoprirà una targa della CGIL e dell’ANPI in sua memoria.

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