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Antropologia

Dolci di Pasqua: uova, colombe e conigli tra leggende e tradizioni

Anche la Pasqua si trova a dover fare i conti con il Covid-19. Quest’anno, infatti, gli italiani festeggeranno rigorosamente a casa. E se nelle due giornate di domenica e lunedì i controlli sono rafforzati e i supermercati chiusi per scoraggiare i ‘furbetti’, in tanti si consoleranno con scorte di uova, colombe e conigli di cioccolato.
Ma quali sono le origini di queste irrinunciabili delizie?

Uova 

Le uova venivano regalate ancor prima del Cristianesimo. Per i Persiani e gli Egizi, erano simbolo di fertilità, di nuovo inizio e riceverle durante la primavera era di buon auspicio. 

Anche nel Medioevo erano considerati doni importanti e iniziavano già ad essere associate alla figura di Cristo. Le prime tracce di uova decorate si scoprono nella Penisola Balcanica dove venivano cotte e colorate. 

Per quanto riguarda quelle di cioccolato, le origini sono incerte. Per alcuni, nascono nella corte di Luigi XIV che le faceva preparare al cioccolatiere Chaillou per regalarle a Pasqua. Per altri, tutto ha avuto inizio in Svizzera nel primo stabilimento di cioccolato fondato nel 1819 da François Louis Cailler


Coniglio

Anche il coniglio è da sempre un simbolo di nascita e di fertilità. Leggendaria è la storia della lepre indicata come simbolo di Resurrezione da Sant’Ambrogio dopo aver visto il suo manto ‘rinnovarsi’ al cambio delle stagioni.

I primi conigli di cioccolato sono stati prodotti in Germania, dove già nel XV secolo l’animale veniva associato alla Pasqua. 

Colomba

Sono italiane, invece, le origini della colomba. Secondo una famosa leggenda, nella Pavia del 1610 la regina Teodolindaospitò un gruppo di pellegrini irlandesi guidati da San Colombano. Offrì loro della carne invitante, subito rifiutata perché periodo di Quaresima. Per non offenderla, però, Colombano trasformò la carne in colombe di pane.

(da: pixabay.com)

Meno romantica, ma più veritiera, è la versione che vede protagonista la ditta milanese Motta. Per ridurre possibili sprechi, si decise di riutilizzare l’impasto dei panettoni ispirandosi alla colomba con il ramo d’ulivo; simbolo di pace. 

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