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Arte

Esa in una moltitudine di suoni pittorici al NH Collection Milano President

I ritratti di musicisti come Jay Z,Aretha Franklin, Jimi Hendrix e molti altri del mondo rap, hip hop, funky, pop, rock, jazz e blues sono in mostra al NH Collection Milano President(Largo Augusto 10, Milano) per la prima personale di Esa, conosciuto anche come El Crespo: musicista, artista di graffiti, pittore. La mostra curata da Street Art in Store presenta una ventina di opere e sarà visibile fino alla metà di gennaio 2020, con un finissage fissato per il 16 gennaio (dalle 19.30).

Non è un caso che Esa abbia scelto queste icone della musica da rappresentare in pittura; il suo amore per la musica, essendo un dj, è trapelato nel colore e nella materia quasi come se il dipingere fosse un modo di “suonare visivamente”. Questa sua personale è un omaggio ai suoi idoli che si celebra con l’utilizzo di pennarelli e spray come un proseguimento delle sue idee dato che la sua carriera artistica, in parallelo a quella musicale, è iniziata sulla strada come writer. Una pittura d’istinto dove si sprigionano le emozioni, mimesi di una poesia visiva con cui s’inondano di colori i grigiori cittadini, dove i difetti si fondono con le gocce di tinture differenti, mentre un messaggio del presente si manifesta vestito di “qualcosa di grezzo”, ma vivo nella sua nitidezza. Osservando le sue opere, racconta Esa: «Vedrai qualcosa che può essere staccato dal muro per poter essere portato in una casa, in un posto per abbellirlo. Quando vai in strada devi fare una cosa veloce prima che qualcuno si arrabbi».  

Così, per comprendere la sua pittura si deve cominciare dalla strada e dalla sua passione per i vinili. Il suo nome “El Crespo” compare già negli anni ’90, sulle mura di Varese e in paesini limitrofi. Infatti l’arte dei graffiti si concretizza nella scrittura della propria firma, è un’arte della calligrafia, «anche se un po’ la combatte.Alcuni writers dicono che è cattiva grafia – racconta Esa – una scrittura che t’inventi e sovverte le regole… diventa più stilosa, più artistica, più interpretata». Nel momento in cui si è spinto verso la pittura su tela ha cercato di metterci qualcosa di suo, come gli aveva suggerito Alberto di Wag, il negozio in via De Amicis a Milano, dove negli anni ’90 quelli del settore andavano a comprare dischi e vestiti. Essendo collezionista di vinili il suo approccio fu proprio quello di disegnare le copertine dei musicisti che più amava in svariati disegni, ad oggi, in parte venduti, in parte esposti. L’ispirazione su carta poi è diventata quadro, opera d’arte.

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