Per la così detta generazione Z parlare di sessualità è ormai normale, grazie all’importante lavoro di normalizzazione fatto dai media su questo argomento. Infatti, anche solo pensando alla generazione scorsa durante la sua adolescenza, non era così comune sentir parlare i giovani del tempo di sessualità o almeno non nello stesso modo in cui viene fatto adesso.
Questo grande cambiamento è stato operato in gran parte dai social media, creati negli ultimi decenni. Grazie a questi, gli adolescenti di oggi sono in grado di informarsi e di esprimersi facilmente e discretamente su questi argomenti ancora oggi considerati in molti ambiti tabù. Queste conversazioni si sono poi spostate nella “vita reale”, offline.
Però questo atteggiamento non si applica anche nei discorsi con i genitori. È infatti sempre stato difficile parlare con i genitori di tali argomenti, sia per la timidezza e il pudore dei figli, ma anche dei genitori. Tranne in alcune famiglie in cui si è instaurato un chiaro rapporto di comunicazione senza filtri tra genitori e figli fin dall’infanzia, in tutte le altre famiglie si fanno pochi, o addirittura nessuno, discorsi su argomenti seri o che riguardano la vita personale dei ragazzi.
Per raddrizzare la situazione si potrebbe pensare di affrontare i propri figli direttamente con un “discorsetto serio”, ma questo potrebbe essere controproducente e produrre un ulteriore allontanamento tra figli e genitori, perché spesso gli adolescenti vivono queste situazioni come delle ramanzine anche se l’adulto non le intende così, e a nessun giovane, né del 2021 né del 2000, piace sentirsi rimproverare sulla propria vita personale. Un’idea che potrebbero essere più efficace è introdurre commenti quasi impercettibili sull’argomento e con il tempo i ragazzi potrebbero sentirsi a proprio agio per affrontare il discorso.
Una cosa che vale per la quasi totalità degli adolescenti è il desiderio di parlare di questioni così centrali nella loro vita con un adulto che li conosca e che possa dargli consigli utili e pratici; però i genitori devono essere consapevoli che i loro figli non sono alla ricerca di un migliore amico, ma di una guida. Dunque in questo, come in tanti altri ambiti della vita, la comunicazione è lo strumento migliore.
