I Silent Book e l’importanza della lettura in un mondo social: intervista a Deborah Soria
In una società condizionata dai social network che posto occupano i libri? È ancora importante leggere? A tutte queste domande risponde Deborah Soria, libraia specializzata per ragazzi e membro dell’associazione IBBY Italia.
I giovani leggono meno, preferendo la comunicazione social. Come possiamo riavvicinarli alla lettura?
La società cambia e il cambiamento riguarda l’uso del tempo. Quando hai un tempo da usare e lo usi bene percepisci la sua ricchezza. La complessità delle società attuali passano ai giovani messaggi molto accessi e vuoti, ma occupano il tempo in maniera rumorosa.
Per avvicinarsi alla lettura bisognerebbe andare in vacanza senza smartphone e rientrare in un tempo naturale. È un discorso molto di resistenza, ma il tempo e la lettura sono molto legati.
Quanto è importante la lettura per la crescita dell’individuo?
È molto importante perché apre una prospettiva di legami tra persone che vivono nel mondo. Il fatto che tu possa sentirti in un modo e che lo riscontri in un libro, fa capire quanto siamo simili e quanto siamo umani. I non lettori questo non lo capiscono, pensano di avere sentimenti unici.
I Silent Book sono solo dei libri senza parole?
Sono dei libri esistiti da sempre. Non si tratta solo di una serie di immagini come un ‘catalogo’, ma hanno un loro autore, una trama. Sono libri silenziosi perché non c’è testo, ma il lettore, che diventa attivo, ci mette le parole che riesce a trovare dentro di sé.
Perché diversi autori sentono l’esigenza di creare narrazioni disegnate?
Le immagini diventano sempre più importanti e, quindi, parlare e raccontare attraverso le immagini rappresenta una nuova sfida.
In un mondo social fatto di ‘immagini’ i SB possono essere un punto di partenza per aiutare le nuove generazioni ad avvicinarsi alla lettura?
Provare a trovare un’apertura in una persona mi sembra una buona causa. Pensare di creare dei libri senza parole d’intere opere da condividere sui social è difficile, ma può essere un ottimo gancio per attirare l’attenzione dei lettori.
Lei è uno dei membri di IBBY Italia, associazione no-profit che promuove l’incontro tra giovani e i libri, e ha contribuito all’apertura di una biblioteca a Lampedusa. Ci vuole raccontare il progetto?
Il progetto nasce nel 2012.Volevo fare qualcosa di concreto con i migranti e abbiamo pensato insieme a un gruppo romano di creare la biblioteca.
Il lavoro si è modellato sulle necessità della comunità di Lampedusa e su quelle dei migranti, diventando alla fine un progetto comunitario. Qui non c’era mai stata una biblioteca e nessuno sapeva cos’era, abbiamo fatto un lungo lavoro per far sì che la biblioteca entrasse a far parte della comunità. Oggi raccoglie circa 600 libri senza parole perché tutti i paesi del mondo ogni due anni ci mandano i loro migliori Silent.
Sintesi Facebook: In un mondo dove la comunicazione diventa sempre più veloce quanto è importante fermarsi a leggere un libro? Lo abbiamo chiesto in un’intervista a Deborah Soria, libraia e membro di IBBY Italia.