Si è spento questa mattina alle 9.30 all’ospedale San Raffaele di Milano, dove sono arrivati in seguito alla notizia del peggioramento delle sue condizioni di salute, il fratello, Paolo Berlusconi, e poco dopo i figli Marina, Eleonora, Barbara e Pier Silvio.
Lo stato clinico e i valori del leader politico di Forza Italia, ricoverato da venerdì scorso per accertamenti legati alla leucemia mielomonocitica cronica di cui soffriva da tempo, non accennavano a migliorare. Poi la situazione è precipitata.
Difficile immaginare un’Italia senza Silvio Berlusconi, definito l’Arcitaliano per eccellenza con un’esistenza da mattatore assoluto. In quest’ultimi anni non c’è stato un singolo giorno in cui il suo nome non sia stato evocato, in tv, sui giornali, in Parlamento e nella vita quotidiana.
Un uomo dai mille ruoli: impresario edile, tycoon televisivo, presidente del Milan e poi del Monza, fondatore di un partito chiamato Forza Italia, quattro volte premier, imputato in processi clamorosi. A un certo punto la sua popolarità è stata tale da essere identificato, nel mondo, con l’italiano tout court.
E’ stato uno degli uomini più facoltosi del Paese con una ricchezza velatamente esibita. Ma non era nato ricco, l’enorme agiatezza se l’era costruita, prima da palazzinaro, poi da visionario catodico, con un impeto talmente spregiudicato da indurre più di una Procura a vederci chiaro. Berlusconi non è mai riuscito a capacitarsi che ci potesse essere una larga fetta di cittadini che trovava diseducative le sue televisioni e sommamente inaccettabile la discesa in campo, perché vi coglieva l’opportunismo di un uomo che sceglie la politica non per vocazione, ma per cinica autodifesa.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo aver ricevuto la notizia ha rilasciato la seguente dichiarazione:
«Apprendo con profonda tristezza la notizia della morte di Silvio Berlusconi, fondatore e leader di Forza Italia, protagonista di lunghe stagioni della politica italiana e delle istituzioni repubblicane.
Berlusconi è stato un grande leader politico che ha segnato la storia della nostra Repubblica, incidendo su paradigmi, usi e linguaggi. In una stagione di profondi rivolgimenti, la sua “discesa in campo”, con un partito di nuova fondazione, ottenne consensi così larghi da poter comporre subito una maggioranza e un governo.
La leadership di Berlusconi ha contribuito a plasmare una nuova geografia della politica italiana, consentendogli di assumere per quattro volte la carica di presidente del Consiglio. In queste vesti ha affrontato eventi di portata globale, come la crisi aperta dall’attentato alle Torri Gemelle, la lotta al terrorismo internazionale e gli sconvolgimenti finanziari alla fine del primo decennio del nuovo secolo.
Ha progressivamente integrato il movimento politico da lui fondato nella famiglia popolare europea favorendo continuità nell’indirizzo atlantico ed europeista della nostra Repubblica.
E’ stato una persona dotata di grande umanità e un imprenditore di successo, un innovatore nel suo campo. Ha conquistato posizioni di assoluto rilievo nell’industria televisiva e nel settore dei media, ben prima del proprio impegno diretto nelle istituzioni.
E’ stato artefice di importanti successi nel mondo dello sport italiano.
Desidero esprimere il mio cordoglio e la mia solidarietà ai figli, a tutti i familiari, al suo partito, a coloro che più gli sono stati vicini nella vita e nell’ultima battaglia contro la malattia, combattuta con coraggio ed esemplare ottimismo».
I funerali di Stato si svolgeranno mercoledì 14 giugno, alle 15, nel Duomo di Milano e saranno presieduti dall’Arcivescovo, monsignor Mario Delpini.