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Politica

IL DECRETO LAVORO 2023 

Nella giornata dedicata al lavoro e ai lavoratori, il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto lavoro introducendo numerose novità, tra le quali un nuovo taglio del cuneo fiscale, il potenziamento dei fringe benefit per lavoratrici e lavoratori con figli a carico e l’introduzione del reddito di inclusione in sostituzione del reddito di cittadinanza.
di Tiziana Bosio

In effetti si tratta del decreto-legge riguardante “Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro e in materia di salute”, ribattezzato, però, Decreto lavoro 2023, i cui provvedimenti principali sono sinteticamente sotto riportati:

  • Taglio del cuneo fiscale  

Ci sarà un consistente taglio del cuneo fiscale per lavoratori dipendenti ma sarà una tantum e avrà effetto da luglio a novembre, poi dovrà essere rifinanziato. Con i tagli delle tasse nella busta paga i lavoratori percepiranno un aumento tra 80 e 100 euro nello stipendio mensile, con differenze legate alla retribuzione imponibile.

  • Assegno di inclusione 

Da gennaio, in sostituzione del reddito di cittadinanza, sarà introdotto l’assegno di inclusione di cui potranno beneficiare i nuclei familiari con disabili, minori, over60. L’importo consisterà in 500 euro al mese oltre ad un contributo affitto di 280 euro al mese. Qualora il nucleo sia costituito da tutte persone almeno 67enni o siano presenti disabili gravi, il contributo mensile sarà di 630 euro più 150 euro di contributo affitto. Tale misura sarà erogata per 18 mesi, poi ci sarà la sospensione per un mese; quindi, potrà essere rinnovata per ulteriori dodici mesi. I richiedenti devono essere residenti in Italia da almeno cinque anni ed avere un Isee non superiore a 9.360 euro. L’assegno di inclusione si potrà richiedere on line all’Inps.

  • Assegno unico, maggiorazione anche con un solo genitore 

Viene riconosciuta la maggiorazione dell’assegno unico universale anche ai nuclei familiari in cui sia presente un solo genitore lavoratore se l’altro risulta deceduto. A seguito della modifica sopra indicata la maggiorazione viene ora riconosciuta per ciascun figlio minore anche quando l’unico genitore presente sia titolare di reddito da lavoro.   

  • Cambia la scala di equivalenza 

Il Dl Lavoro ritocca anche la scala di equivalenza che prevede i parametri reddituali per l’accesso al reddito di inclusione e l’ammontare complessivo dell’aiuto. Si tratta di un punteggio associato a ciascun componente del nucleo familiare che fa aumentare la soglia di reddito ammessa o il valore del beneficio quanto più è numerosa la famiglia. Un peso rilevante acquisisce la presenza di un componente con disabilità o non autosufficiente. La soglia dell’Isee familiare per accedere sarà d 9.360 euro.

  • Contratti a termine

Per il rinnovo oltre i primi dodici mesi vengono introdotte tre causali alle quali occorre far riferimento per la proroga: la prima causale fa riferimento sia ai contratti nazionali che alla contrattazione aziendale o di territorio. La seconda stabilisce che il contratto a tempo determinato può essere prorogato oltre i dodici mesi per esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva individuate dalle parti entro la scadenza temporale del 31 dicembre 2024. La terza causale fa riferimento alla sostituzione di altri lavoratori.

  • Contratto di espansione  

È prorogato fino al 31 dicembre 2023 e fornisce la possibilità di uscita anticipata dal mondo del lavoro a seguito dei processi di riorganizzazione delle imprese fino a 5 anni prima della maturazione dei requisiti pensionistici. Tale norma riguarda le imprese con più di mille dipendenti.

  • Meno burocrazia per le imprese  

Nel decreto lavoro sono entrate una serie di semplificazioni per varie informazioni, quali, ad esempio durata del periodo di prova, congedo per ferie, importo retribuzione iniziale, programmazione del normale orario di lavoro, per le quali il datore di lavoro ottempera agli obblighi informativi indicando il riferimento normativo o della contrattazione che disciplina tali aspetti. Viene inoltre stabilito che il datore di lavoro possa mettere a disposizione dei dipendenti sul sito web i contratti collettivi o i regolamenti aziendali.

  • Incentivi per chi assume percettori dell’Assegno e Neet  

Ai datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato, apprendistato incluso, è riconosciuto un esonero contributivo fino a 8.000 euro l’anno per 12 mesi. L’esonero sale fino a 24 mesi nell’eventualità si trasformi un contratto a termine, se invece si tratta di un contratto a tempo determinato o stagionale viene riconosciuto uno sgravio del 50% per dodici mesi e comunque non oltre la durata del rapporto di lavoro. Un ulteriore incentivo è previsto in caso di assunzioni di giovano con meno di trent’anni, Neet, che non lavorano e non sono inseriti in corsi di studi o di formazione, inclusi nel programma “Iniziativa Occupazione Giovani”.  Tale agevolazione avrà validità dal 1° giugno al 31 dicembre 2023. 

  • Offerta di lavoro congrua

Nel Dl è stabilito che se una proposta di lavoro viene rifiutata, si perderà il sussidio.  Il componente del nucleo familiare titolare dell’assegno di inclusione è tenuto ad accettare un rapporto di lavoro a tempo indeterminato o a termine oltre i dodici mesi purchè la retribuzione non sia inferiore ai minimi salariali previsti dai contratti collettivi. Il luogo di lavoro non deve essere distante più di 80 chilometri dalla residenza.

  • Pacchetto welfare 

Sale a 3mila euro la soglia di fringe benefit esentasse per i lavoratori dipendenti con figli minori. Sono esentasse anche le somme erogate per il pagamento delle utenze domestiche dell’energia elettrica, del gas naturale e del servizio idrico. È previsto inoltre un fondo a sostegno delle famiglie per potenziare i centri estivi, i servizi socioeducativi territoriali, i centri con funzione educativa che svolgono attività a favore di minori. Tale intervento ha la finalità di favorire la conciliazione vita-attività lavorativa. 

  • Sicurezza sul lavoro   

Per favorire un maggiore controllo ispettivo nei confronti delle imprese che evidenziano rischi in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, per combattere il lavoro irregolare e le evasioni o omissioni contributive, gli enti pubblici e privati devono condividere, gratuitamente, tutte le informazioni di cui dispongono con l’Ispettorato nazionale del lavoro.

  • Fondo di indennizzi per i percorsi scuola-lavoro 

       Per rendere più sicura l’attività prevista nei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento,         parte  integrante del percorso di studi degli ultimi tre anni delle scuole superiori che prevedono almeno 210 ore negli istituti professionali, 150 nei tecnici e 90 nei licei, è stato previsto un fondo per indennizzare l’infortunio mortale durante lo svolgimento di tali attività formative. Ciò consente una maggior qualificazione delle ore trascorse dagli studenti on the job, rafforzando anche prevenzione e sicurezza durante l’esperienza di alternanza.

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