L’inquinamento atmosferico è un serio problema diffuso in tutto il mondo. In particolare, se si focalizza l’attenzione su Pavia (una delle maggiori città lombarde), la situazione appare piuttosto allarmante, in quanto essa si colloca ai primi posti nel superamento del limite annuale previsto per le polveri sottili, sia nella classifica italiana sia in quella europea.
Analizzando i dati riguardanti la presenza in atmosfera di PM10 e PM2,5 (frazioni di particolato sospeso in aria) negli ultimi anni, si nota immediatamente il preoccupante incremento di questi valori: se si tracciasse un grafico, la curva ottenuta sarebbe frequentemente superiore allo standard stabilito dall’Organizzazione mondiale della Sanità per la protezione della salute umana.
Le particelle inquinanti creano infatti seri problemi agli uomini, e l’innalzamento della loro presenza comporta come diretta conseguenza l’aumento di svariate patologie, tra cui la probabilità di sviluppare bronchiti croniche, tumori polmonari e altre malattie di natura cardio-respiratoria. I soggetti più colpiti sono i bambini poiché, per via della loro bassa statura, respirano l’aria situata in prossimità del suolo dove la concentrazione di polveri sottili è maggiore.
Nelle aree urbane l’inquinamento atmosferico è maggiore: nelle grandi città, infatti, l’aria è resa irrespirabile a causa delle numerose particelle provenienti dallo scarico dei mezzi di trasporto. Inoltre, anche le aziende e le fabbriche contribuiscono in maniera rilevante all’emissione di elementi nocivi alla salute.
Le polveri sottili, quindi, sono un nemico invisibile ma letale, e cercare di ridurre la loro presenza, mediante dei piani per limitare l’inquinamento atmosferico, è fondamentale per la tutela della salute pubblica e, dunque, per il miglioramento delle condizioni di vita.
