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IN ITALIA LE AZIENDE SONO UNA SPECIE A RISCHIO

I dati di Confcommercio sono preoccupanti: è la crisi peggiore dal secondo dopoguerra.

di Edoardo Cacciafesta

Da maggio scorso la situazione sanitaria in Italia è fortemente migliorata, gli allentamenti delle restrizioni degli scorsi mesi ne sono un chiaro esempio. Ciononostante, il nostro Paese è ancora debilitato economicamente dalla pandemia, e i piccoli segnali di ripresa non sono, almeno per ora, sufficienti a fornire il vigore necessario per essere nuovamente attivi e competitivi in ambito internazionale.

Riguardo alle imprese, uno studio di Confcommercio ha evidenziato come nel 2020 ne siano fallite circa 240mila sul nostro territorio. L’emergenza sanitaria ha provocato un crollo dei consumi di quasi l’11% rispetto al 2019, colpendo maggiormente agenzie di viaggio, bar e ristoranti. Tuttavia, sembra esagerato addossare ogni colpa al Covid-19: in questi quasi venti mesi di pandemia, due governi non sono riusciti a tutelare efficacemente le attività commerciali, soprattutto quelle più piccole. I sussidi totali, secondo Confartigianato, sono stati circa 45 miliardi, una cifra irrisoria rispetto ai 350 miliardi di perdite del solo 2020. 

Un medico, libero professionista del pavese, area in cui hanno chiuso 200 negozi in due anni, in un’intervista ha evidenziato diversi punti deboli riguardo alle politiche di sostegno attuate. Ha ricordato come il decreto sostegni del 22 marzo 2021, varato dall’esecutivo Draghi, gli abbia automaticamente accreditato circa 1.700 euro a fronte di una perdita di più del 40% del fatturato rispetto al 2020. Nonostante ciò, ha specificato di essere deluso dall’entità del bonus, una somma che probabilmente non riuscirà nemmeno a coprire gli stipendi per due dipendenti.

In Italia, le piccole e medie imprese rappresentano circa il 99% del totale delle attività produttive, e sono la struttura portante dell’economia nazionale. Il dato, quindi, è allarmante: l’intero sistema rischia il collasso, e le misure di ristoro appaiono inadeguate a tenere in vita tante piccole e medie aziende che stanno soccombendo.

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