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QUALI I CAMBIAMENTI CAUSATI DA COVID-19 ALLO SPORT GIOVANILE?

Non solo Ronaldo o Nadal: anche i giovani dilettanti sono stati vittima delle restrizioni.

di Pietro Goglia

Non solo Ronaldo o Nadal: anche i giovani dilettanti sono stati vittima delle restrizioni. di Pietro Goglia

Nell’ultimo anno e mezzo, come qualsiasi attività, anche lo sport dilettantistico ha vissuto momenti difficili o precari a causa dell’emergenza dovuta al Covid-19. Bisogna però chiedersi come forzati cambiamenti e stop momentanei abbiano cambiato il rapporto che migliaia di ragazzi hanno con lo sport. Per rispondere a questa domanda è essenziale confrontarsi proprio con loro e, per poter avere un quadro generale della situazione, sarebbe bene raccogliere esperienze che raccontato diverse pratiche sportive. Due testimonianze di adolescenti, comunque, già rappresentano una spia di quanto avvenuto. Si tratta due realtà ben distinte: quella di uno sport di squadra e l’altra dedita ad uno sport individuale.

Nel primo caso, dentro il perimetro di un campo calcio, il giovane atleta ricorda quanto il gruppo fosse coeso prima del dilagare dell’epidemia. “Spesso – afferma – ci incontravamo anche fuori dell’ambito sportivo. Con l’emergenza sanitaria, prima i lockdown e poi il distanziamento forzato e imposto dalle zone rosse hanno impedito di praticare sport di squadra. Così, il gruppo non è più stato unito come prima”. Al contrario, a sentire un giovane appassionato di scherma, sembra che il praticante di sport individuale abbia risentito meno della pandemia. “Anche per noi – racconta – è stato impossibile allenarsi durante il primo lockdown ma, essendo uno sport individuale, ci siamo almeno ritrovati all’interno delle zone rosse”.

A livello di salute fisica, invece, entrambi i ragazzi concordano su quanto l’emergenza sanitaria abbia seriamente inciso. Durante la prima quarantena, del resto, non si è potuto praticare sport fuori di casa. Entrambe, così, hanno dovuto attrezzarsi alla buona per allenarsi e mantenersi in forma. Chi ha praticato sport di squadra, in più, non potendo svolgere i naturali circuiti di training, si è trovato costretto ad esercitarsi con attrezzi casalinghi, con la corsa o con un po’ di pedalate in bicicletta.

Lo stop allo sport, quindi, forse non ha inficiato particolarmente forma e salute dei ragazzi ma, certamente, ha segnato duramente i rapporti sociali che l’attività sportiva rafforza.

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