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Medicina

L’acqua in quarantena

Acqua, un elemento facile da trovare, anche in epoca Covid-19, preziosa per la funzionalità del nostro organismo, alleata del benessere e della forma fisica. Otto bicchieri al giorno, un mantra che ci ripetono sia gli esperti sia familiari e amici particolarmente solleciti, una soglia difficile da raggiungere anche in condizioni normali per pigrizia e dimenticanze, una vera e propria sfida in epoca di quarantena.

Ci muoviamo poco, è innegabile, sia in case piccole sia in villoni di 400 mq, in appartamento come in giardino o sul terrazzo, anche se sui social si fa a gara a chi si allena meglio e in modo più originale. Ma la sete? Con una bella sudata è tutto più facile, si reintegrano i liquidi persi e il gioco è fatto (anche se, in questo caso, si dovrebbe bere ancor di più) ma che succede se si sta più o meno fermi? (e il percorso letto-bagno-divano-cucina non è considerato un circuito cardio).

Bere è importante perché circa metà del nostro peso corporeo è composto da acqua e, udite udite, ben il 75% del cervello. La materia grigia risente della disidratazione che condiziona il nostro umore, la memoria, la concentrazione e l’attenzione.  Ma ci sono buone notizie: assumere acqua non significa per forza berla, ci sono tanti alimenti fonti di sali minerali, come frutta e verdura.

Sforziamoci dunque di considerare il nostro organismo come un bilancio, per andare in pareggio le entrate (assunzione, in qualsiasi forma, di acqua) devono essere uguali alle uscite (sudore, vapore dalla bocca, feci e urine). Volete altri motivi per convincervi? L’acqua aiuta la digestione e di cibo, soprattutto dolci e carboidrati vari, ne stiamo assumendo fin troppi in quarantena. E ancora agevola il corretto raggiungimento della temperatura corporea, aiuta la regolazione del volume cellulare e ha una funzione determinante nella rimozione delle scorie e nel trasporto di nutrienti. 

(da: pexels.it)

Quando bere? Sarebbe troppo facile dire quando abbiamo sete ma così facendo al massimo possiamo arrivare a due-tre bicchieri al giorno. Forziamoci, scarichiamo un’applicazione che ci ricorda quando bere, portiamo sempre con noi la borraccia o la bottiglietta d’acqua, pazienza se dovremo sempre andare in bagno per fare pipì, siamo a casa, non abbiamo poi così tanta strada da fare.

Ma l’acqua rende immuni al contagio da Covid19? No, assolutamente, anche se bere fa sempre bene, soprattutto quando si è malati. E bisogna bere solo acqua imbottigliata? No, nonostante la circolazione di false notizie secondo cui l’acqua del rubinetto accentuerebbe il rischio di trasmissione del virus, la smentita è arrivata dall’ISS, ovvero l’Istituto Superiore di Sanità, e fasi di filtrazione e disinfezione, infatti, sono assolutamente sufficienti a neutralizzare qualsiasi tipo di virus.

E non è finita qua, perché in questo periodo la fantasia è piuttosto florida: c’è chi consiglia di uccidere il virus con bevande calde o candeggina diluita con acqua e chi consiglia di berne frequenti sorsi per salvarsi dai contagi. Tutte balle, fin troppo evidenti.

Ben venga l’acqua dunque per favorire un’ottima salute e per volersi bene.

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