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Medicina

Millennial e salute: un futuro in bilico

Secondo lo studio americano The Economic Consequences of Millennial Health, lo stato di salute della generazione Y starebbe peggiorando rispetto alla generazione precedente.

Una delle generazioni più istruite e connesse, ma anche una tra le meno in salute. Secondo un report, preparato da Moody’sAnalytics per la federazione di società di assicurazioni sanitarie americane Blue Cross Blue Shield, i millennial non se la passerebbero benissimo sotto il profilo del benessere fisico. 

Nel rapporto The Economic Consequences of Millennial Health, realizzato sulla base di alcuni dati sanitari dei 41 milioni di clienti delle società assicurative appartenenti alla federazione BCBS, si legge che il tasso di mortalità dei millennial potrebbe aumentare di oltre il 40% rispetto alla generazione X (i nati dal 1965 al 1980) alla stessa età. 

Lo studio prende in esame cinque fattori: colesterolo alto, ipertensione, disturbi legati all’uso del tabacco, iperattività e depressione, analizzandone l’incremento tra il 2014 e il 2017. I dati mostrano un aumento di tutte queste patologie, ma mentre l’incremento delle prime è rimasto inferiore al 20% (ipertensione +16%; colesterolo alto +12%; disturbi legati all’uso del tabacco +7%), i problemi inerenti alla salute mentale e comportamentale sono cresciuti vertiginosamente. In tre anni l’iperattività e la depressione sono aumentate del 30%, mentre nel 2017 l’overdose di droga e la depressione hanno rappresentato il 60% delle cause di morte tra i ragazzi nella fascia d’età tra i 25 e i 29 anni. 

Guardando i dati dei Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (Centers for Disease Control and Prevention), si nota che il numero di morti accidentali, che comprendono quelle per droga, è più alto tra i millennial rispetto alla Generazione X: nelle ultime decadi si è assistito una rapida crescita dei decessi per abuso di oppioidi. Tra il 2010 e il 2017 le morti attribuibili a overdose da eroina e altre droghe sintetiche sono impennate del 1.400%.

Per i genitori e i nonni dei millennial, invece, l’aumento della mortalità era riconducibile a circostanze specifiche come la Guerra del Vietnam, l’aumento dell’uso di stupefacenti, il boom dell’AIDS.

Con una proiezione sul 2027 viene poi confrontata l’incidenza delle cinque malattie rispetto alla generazione precedente alla stessa età: prendendo in considerazione anche l’ipotesi più ottimistica, la situazione dei millennial risulta comunque peggiore nella comparazione.

Il declino delle condizioni di salute peserà anche sulle tasche dei giovani, costretti a pagare spese mediche più elevate. Negli Stati Uniti, infatti, il sistema sanitario è in gran parte privato e le persone devono stipulare assicurazioni sanitarie per effettuare visite e interventi. Secondo le proiezioni sul 2027, nello scenario più estremo, i redditi procapite saranno più bassi di circa 4.500 dollari all’anno rispetto alla generazione precedente. Questo si tradurrà in minori possibilità economiche. Inoltre, chi si ammala, lavora di meno ed è meno produttivo. Attualmente, negli Stati Uniti, gli under 40 sono tra i principali protagonisti del mercato professionale, costituendo più del 35% della forza lavoro totale. Le conseguenze del loro indebolimento, dunque, assumono ancora più rilevanza se si tiene conto del ruolo che giocheranno nel sistema economico e produttivo nei prossimi dieci anni. 

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