“Il mio compito era quello di riportare a casa molti oggetti, come se li avessimo aiutati a tornare in famiglia. In un luogo dove apparentemente si conserva il passato, ma che in realtà è un ponte con il contemporaneo. Un palazzo antico è una cosa viva. Come la moda.”
Si è espresso così, il Direttore Creativo in occasione dell’inaugurazione dell’archivio a Palazzo Settimanni, in via delle Caldaie a Firenze, un luogo dedicato alla storia di Gucci rappresentando così il punto d’incontro tra passato e presente. L’obiettivo è quello di celebrare i successi della Maison dalla doppia “G” ancora oggi a 100 anni dalla sua nascita.
La scelta del palazzo storico, situato nel quartiere di Santo Spirito nell’area detta “Oltrarno”, a sinistra del fiume non è stata assolutamente casuale, perché, racconta l’heritage italiano che da sempre ha caratterizzato le collezioni.
Proprio in questo quartiere si affollavano le attività artigianali e artistiche che già in seguito al trasferimento a Palazzo Pitti della famiglia dei Medici, affiancarono residenze di famiglie aristocratiche che qui si stabilirono per costruire le loro fastose abitazioni.
Acquisito da Gucci nel 1953, le pareti del palazzo hanno visto importanti trasformazioni: è stato fabbrica, laboratorio, showroom e ora archivio. Numerose i identità che Alessandro Michele ha trasformato in un magico racconto tra passato, presente e futuro.
“Palazzo Settimanni, liberato dalle sovrapposizioni precedenti, si trasforma in un luogo magico a cui ho restituito porosità: ci si passa attraverso, entra l’aria, lo si può percorrere come fosse un viaggio. Io sono poroso, assorbente, permeabile.”, spiega Alessandro Michele. “Ho restituito al palazzo quell’aura da favola che permette, per esempio, alla saletta dell’ingresso, di diventare un’entrata in una dimensione da sogno. L’ho pensato come un luogo un po’ segreto dell’azienda, un sancta sanctorum da dove si parte per le terre sante di Gucci.”
L’archivio è dislocato in diverse stanze tematiche, intitolate con le parole-mantra che appartengono al lessico del Direttore Creativo. Il piano interrato si divide nelle sale Radura (porcellane e oggetti per la casa), Herbarium (articoli da scrivania), Maison de L’Amour (oggetti per il tempo libero). Al piano terreno trovano spazio le collezioni di borsetteria vintage (sala Hortus Deliciarum), la piccola pelletteria e le cinture vintage (sala Prato di Ganimede), la sala espositiva (sala Swan), la gioielleria vintage e contemporanea (sala Le Marché des Merveilles), la valigeria vintage (sala 1921 Rifondazione).
Le creazioni tessili – dai foulard agli abiti, oltre alle calzature sono invece collocata al primo piano, dove lo spazio è ripartito in stanze dai nomi suggestivi come: Orto di Giove, The Alchemist’s Garden, Serapis, Aveugle par Amour… Infine, al secondo piano, troviamo la sala Façonnier des Rêves.
Adesso non resta che visitare l’archivio e ripercorrere la storia della Maison tra luccichii e sete preziose.