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Medicina

La sigaretta elettronica tra mito e realtà

Sigaretta elettronica, uno strumento entrato da poco nel nostro quotidiano ma che già fa parlare molto di sé. Un dispositivo elettrico, dotato di una quantità variabile di nicotina, che permette di inalare vapore. Può essere usa e getta, ricaricabile o riempibile. Esso è composto da un inalatore (cartuccia), un atomizzatore che scalda e vaporizza il liquido e una batteria che alimenta l’atomizzatore.

Fa bene, fa male, aiuta a smettere di fumare, quali soggetti ne fanno uso e perché, sono tante le domande a cui proviamo a dare una risposta con questo articolo.

“Svapare” (fumare) una sigaretta elettronica non è come mangiare una caramella anche perché essa è classificata come sostanza tossica che può contenere fino a 20 mg di nicotina per millilitro. A farne uso più gli uomini che le donne, in genere tra i 25 e i 34 anni, ma i numeri sono in forte aumento.

Le categorie di fumatori sono essenzialmente tre:

  1. Fumatori abituali di sigarette tradizionali che fumano anche sigarette elettroniche (la maggioranza);
  2. Fumatori abituali di sigarette tradizionali che vogliono smettere definitivamente col fumo;
  3. Fumatori di e-cig che non sono fumatori di sigarette tradizionali. 

Le sigarette elettroniche contengono meno sostanze dannose rispetto alle tradizionali ma i suoi vapori non sono di certo innocui.  Catrame, nitrosamine, idrocarburi policiclici aromatici, metalli pesanti e via dicendo, possono provocare asma, malattie cardiovascolari e danni al cuore.

Non ci sono prove che l’uso della sigaretta elettronica possa interrompere l’abitudine al fumo mentre invece essa può essere l’iniziazione di molti al fumo, anche tradizionale. Secondo uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità, condotto nel triennio 2015-2018, solo il 17,7% ha interrotto l’abitudine al fumo e solo il 19,7% ha ridotto la quantità di sigarette fumate.

(da: pixabay.com)

I metodi tradizionali per smettere di fumare, come cerotti, gomme da masticare, prodotti a base di nicotina e prodotti omeopatici risultano nella maggior parte dei casi ancora più efficaci rispetto alla sigaretta elettronica.

Tuttavia esistono studi di diverso tipo, sia in Italia che all’estero. Uno studio condotto dal Prof. Riccardo Polosa dell’Università di Catania ha rilevato che le e-cig aiutano a ridurre o eliminare l’uso di sigarette nel 55% dei casi. Uno studio britannico del “The New England Journal of Medicine” ha rilevato invece che la sigaretta elettronica raddoppierebbe la possibilità di abbandonare il fumo rispetto a tutti gli altri strumenti sostitutivi.

Dunque come in altri casi siamo davanti a diversi studi e a diverse opinioni, molte delle quali valide. Per fare un’estrema sintesi le sigarette elettroniche possono aiutare a smettere di fumare, non se ne deve abusare perché non sono innocue e non si devono usare per moda o peggio per un’iniziazione al fumo. Esse emanano comunque vapori e nicotina e dunque devono essere tenute lontane dalle persone, specie i bambini.

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