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Cinema

OSCAR 2021: BILANCIO

Vincitori, red carpet e qualche delusione.

Gli Oscar 2021 hanno trasmesso una sensazione di ‘normalità’ perché un evento di questo calibro – giunto alla 93esima edizione -, finalmente, è tornato a svolgersi dal vivo con le dovute norme di sicurezza (presenti solo i candidati e coloro che avrebbero premiato) e con novità importanti: si è svolto nella hall della Union Station (la principale stazione ferroviaria di Los Angeles), oltre a location e collegamenti oltreoceano per tutti quegli artisti che non hanno potuto raggiungere gli States. Prima di addentrarci alla scoperta dei principali premiati, una nota di colore: il red carpet ha parlato spesso made in Italy se pensiamo, in primis, a Laura Pausini con una raffinata creazione della Maison Valentino (quest’ultima ha firmato l’outfit di altre stars come Diane Warren e Carey Mulligan) o ancora Amanda Seyfried in Giorgio Armani Privé, Halle Berry in Dolce&Gabbana e Vanessa Kirby in Gucci.

Ma entriamo nel vivo della cerimonia che abbiamo potuto seguire, nella notte tra il 25 e il 26 aprile, grazie a Sky in chiaro su TV8. Padrone di casa il giornalista Francesco Castelnuovo, il quale ha accompagnato gli spettatori per l’intera serata, commentando i momenti salienti insieme al “Cinemaniaco” Gianni Canova e alla giornalista di Sky TG24 Denise Negri. Ospiti in collegamento l’attrice Anna Foglietta, la regista e attrice Michela Andreozzi, l’attore Lillo e il giornalista esperto di moda Ildo Damiano.

Canova, professore ordinario di “Storia del cinema e Filmologia” e da novembre 2018 rettore dell’Università IULM di Milano, non ha celato il suo forte disappunto nel non vedere l’assegnazione  per Miglior Trucco e Acconciature e Migliori Costumi ai nostri candidati italiani (rispettivamente per la prima categoria avevamo Mark Coulier, Dalia Colli e Francesco Pegoretti; mentre il pluripremiato Massimo Cantini Parrini concorreva per gli splendidi costumi) per il film “Pinocchio” di Matteo Garrone.

Purtroppo sempre rimanendo in terra nostrana, questa volta non è valsa l’idea che se si vince il Golden Globe si sia molto favoriti per la statuetta; ma ci piace pensare che la nostra Laura Pausini (nominata per la Migliore Canzone Originale con “Io sì” per il film “La vita davanti a sé” con Sophia Loren) sia ugualmente vincitrice, avendo raggiunto una tappa che mai avrebbe immaginato – richiamando un suo pensiero ripetuto spesso ultimamente e sempre con l’entusiasmo di chi si sorprende ancora di ciò che raccoglie e riceve.

A Chloé Zhao è toccato il ‘compito’ di lasciare il segno nella storia dei premi cinematografici più importanti a livello mondiale. Era stata già premiata come miglior regista per “Nomadland” – che, ricordiamo, è stato insignito del Leone d’Oro alla 76esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia dov’è stato presentato in anteprima mondiale – e già per questo va segnalato come sia la seconda donna a vincere il prestigioso riconoscimento, ma la prima cinese e la prima asiatica a vincere un Oscar come miglior regista. Tutti abbiamo pensato che il suo lungometraggio avesse grandi possibilità di ottenere il premio per la straordinaria e viscerale performance di Frances McDormand e non siamo stati smentiti così come è arrivata la statuetta più ambita: Miglior Film. Con un’emozione visibilissima si è recata su quel magico palco, restituendo agli spettatori tutte le sfumature di sentimenti che stava provando, oltre che i valori con cui è cresciuta: «Mamma mia, grazie all’Academy, grazie ai mie brillanti colleghi candidati  alla rosa finale. Grazie all’intera squadra che ha realizzato il film, che viaggio folle abbiamo fatto insieme, capita una sola volta nella vita. Ho pensato molto ultimamente a cosa mi fa andare avantinei momenti di difficoltà ed è una cosa che ho imparato da piccola. Da bambina, in Cina, io e mio padre facevamo questo gioco: imparavamo a memoria i classici cinesi, poesie e testi e li recitavamo insieme, con il compito di finire l’uno la frase dell’altro. Sono sempre stata molto ispirata dalla frase cinese ‘人之初,性本善’ (trad. ‘Alla nascita le persone sono intrinsecamente buone’) dal testo  “The Three Character Classic”Queste sei lettere hanno avuto un’enorme influenza su di me quando ero piccola e ancora oggi credo che siano vere, anche se a volte può sembrare il contrario; ma ho sempre trovato bontà nella gente che ho incontrato in qualsiasi parte del mondo. Questo Oscar è per chiunque abbia fiducia nella bontà e il coraggio di fare affidamento su di essa, in se stessi e negli altri, per quanto sia difficile. Questo è per voi, mi stimolate ad andare avanti. Grazie!».

Ovviamente, a causa della pandemia, alcuni titoli non sono ancora stati distribuiti nei nostri cinema (che riaprono proprio oggi 26 aprile); altri li potete recuperare subito sia nelle sale che su Netflix come “Mank” di David Fincher o proprio “Nomadland” della Zhao (dal 30 aprile su Disney+), anche se l’attrice protagonista ha ‘urlato a gran voce’ nel suo discorso: «Per favore guardate il film sullo schermo più grande possibile e portate tutti quelli che conoscete in sala a vedere tutti i film premiati quest’anno».

A voi la scelta, noi ci permettiamo di consigliarvi di tornare in sala: sono state adottate tutte le misure di sicurezza adeguate (alcune tocca a noi rispettarle come tenere la mascherina durante tutta la durata del film). Abbiamo bisogno di rivivere l’esperienza cinematografica e gli esercenti hanno necessità di essere sostenuti.

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