Connect with us

Cultura

LA CULTURA ISLAMICA ATTRAVERSO I VELI DELLE DONNE

In questi giorni tutti abbiamo ripetutamente sentito la notizia sulle donne afghane che cercano disperatamente di procurarsi il burqa (diventato anche oltremodo costoso) per non farsi trovare con il volto scoperto dai talebani che in passato lo avevano imposto come obbligo.

I veli usati dalle donne musulmane, da noi, in occidente vengono spesso percepiti come simbolo di oppressione sempre e comunque, anche se in molti casi non conosciamo nemmeno tanto bene le differenze tra le diverse tipologie di copricapo e rischiamo di confonderle usando termini inappropriati.

Quale differenza tra i diversi copricapo?

Proviamo a fare un po’ di chiarezza:

Hijab

l’Hijabè il velo più diffuso e più conosciuto in occidente. Spesso il nome viene utilizzato come sinonimo di “velo” da chi non conosce le diverse distinzioni, ma, nello specifico, si tratta di un drappo che copre il capo, il collo e le orecchie, lasciando scoperto il volto e le spalle. Può presentarsi in diversi tessuti e colori e in alcuni casi presentare delle fantasie.

Il termine significa “protezione, copertura“ e il modo in cui viene percepito, vissuto e indossato può variare molto a seconda della sensibilità di chi lo porta.

Mentre nel mondo occidentale la scelta di indossare l’hijab, anche se perfettamente libera, viene spesso presentata come simbolo di oppressione oltre a scatenare sentimenti di paura legati all’islamofobia, per le donne musulmane, al contrario, oltre ad essere profondamente legato alla loro fede e cultura, è motivo di orgoglio e simbolo di femminilità.

Al-Amira

E’ un velo a due pezzi, formato da un copricapo aderente viene indossato insieme con una sciarpa tubolare che si avvolge attorno al collo e sulla testa.

Chador

Il Chador viene indossato in particolare in Iran dalle donne quando sono fuori casa. Si tratta di un velo molto più lungo dell’hijab formato da un semicerchio di tessuto che passa sopra a testa, collo, spalle e tutto il corpo. Solitamente non presenta cuciture e viene chiuso sotto il mento o tenuto con una mano, come un mantello. Il chador non copre il volto e viene tolto dalle donne quando rientrano in casa.

Khimar

E’ un lungo velo simile ad un mantello che normalmente scende appena sopra la vita, ma può arrivare alle spalle o fino alle caviglie. Copre completamente i capelli, il collo e le spalle, ma lascia il viso scoperto.

Niqab

Si tratta di un velo molto diffuso in Arabia Saudita, che lascia scoperti solo gli occhi, coprendo il capo ed il resto del viso. Solitamente è composto da una stoffa leggera e traspirante che copre naso e bocca e viene legata al di sopra delle orecchie, mentre un altro velo più grande avvolge il capo e buona parte del busto.  Il fatto che lasci scoperti gli occhi lo differenzia dal burqa e spesso viene usato insieme all’Abaya, una lunga veste nera di tessuto leggero.

Shayla

E’ una sciarpa rettangolare che copre collo e spalle. E’ diverso da un khimar perché solitamente è avvolto e appuntato con una spilla e può essere indossato anche sotto forma di mezzo niqab con una parte del viso ancora visibile.

Burqa

Copre completamente il volto della donna che lo indossa e presenta un tessuto traforato, come una sorta di retina, all’altezza degli occhi per consentirle di vedere. Questo velo è spesso di colore azzurro, ma anche nero e, in alcune zone, verde o marrone. In Afghanistan viene chiamato chadari e i talebani lo imposero come obbligo per tutte le donne durante il loro governo nel Paese.

Si tratta forse del copricapo dalle origini più controverse dato che il Corano parla genericamente di un velo, ma in questo caso la donna risulta interamente coperta e secondo alcuni sarebbe, quindi, un’interpretazione particolarmente restrittiva nata sulla base di convenzioni culturali.

ISCRIVITI
ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Post di tendenza

RICERCA SU NEUROSCIENZE E CIBO: NASCE “HOUSE OF HUMANS ITALIA”

Food & wine

Il fenomeno Taylor Swift in Italia: impatto Economico ed Energetico dei Concerti a San Siro nel 2024

Musica

AUTOESCLUSIONE E TECNOLOGIA: UNO STUDIO DELL’UNIVERSITÀ TOR VERGATA IDENTIFICA NUOVE POSSIBILI SOLUZIONI PER CONTRASTARE IL GIOCO PATOLOGICO

Attualità

AMO, FRA, GIOVANE, COMPA’: LO STUDIO SULLO SLANG DEGLI ITALIANI

Millennial

CAMBIAMENTI CLIMATICI E SOCIALI: PAPA FRANCESCO RICEVE IN UDIENZA IL MOVIMENTO “ALLATRA”

Attualità

PURINA CELEBRA 10 ANNI DI SUCCESSI DEL PROGRAMMA PETS AT WORK: PET FRIENDLY SUL POSTO DI LAVORO

Attualità

LA TIMIDEZZA IN ITALIA: UN FENOMENO SOTTOVALUTATO MA SIGNIFICATIVO

Millennial

“MENO SALE E PIU’ SALUTE” DUSSMANN ADERISCE ALLA CAMPAGNIA

Medicina

Articoli recenti

Facebook

Connect
Newsletter