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Cultura

MEMORIA E ATTUALITÀ: I FILM E I DOCUFILM CHE RACCONTANO L’ITALIA DI IERI E DI OGGI

Con l’entrata del 2021 le difficoltà per il mondo dello spettacolo non sembrano diminuire. Mentre i teatri cercano di ovviare alla grave mancanza dell’elemento pubblico, cinema e televisione rinforzano le alleanze con le nuove distribuzioni. È la lunga stagione di film e docufilm che presentano l’Italia di ieri e di oggi; perché la memoria deve sempre essere un monito per il futuro.

L’arte resiste, si reinventa e riesce a raggiungere il suo spettatore. Ora più che mai, l’obbiettivo si fa occhio necessario a osservare e a raccontare una realtà che costringe alle distanze, alle chiusure. E a ricordare quello che rimane fuori, sono i film e i docufilm, usciti tra il 2020 e il 2021, che mostrano il passato e il presente di un’Italia che sempre cade e sempre si rialza, imbrigliata in un pericoloso giro di giostra dove responsabilità e riscatti non occupano posto. 

Covid, il virus sullo schermo

Le sofferenze creano urgenze e le urgenze hanno bisogno di essere raccontate. La pandemia viene trasportata su grande e piccolo schermo per riavvolgere il nastro e guardare con più lucidità a quello che è stato.

È il caso di Senza respiro, documentario prodotto da Rai Documentari, in collaborazione con Petrolio DocumentariPBS (Public Broadcasting Service) e con il canale culturale europeo ARTE

Andato in onda nel giugno 2020 su Rai2, ‘Senza respiro’ racconta l’emergenza Covid, unendo la testimonianza della sofferenza umana alle informazioni scientifiche. Attualmente il docufilm è sulla piattaforma RaiPlay.

Sempre su RaiPlay è disponibile Lockdown 2020. L’Italia invisibile, di Omar Rashid. Un viaggio virtuale per riscoprire le bellezze delle città italiane rimaste vuote e silenziose durante la pandemia. Presentato in anteprima al VRE(Virtual Reality Experience) della Festa del Cinema di Roma a ottobre, il documentario, prodotto da Gold in collaborazione con Rai Cinema, ha coinvolto le città di Roma, Milano, Venezia, Firenze e Napoli e gli attori Matilde Gioli e Vinicio Marchioni

(da: pixabay.com)

Ma lo schermo diventa anche focolaio di critiche e polemiche. È il caso di Lockdown all’italiana, di Enrico Vanzina, con la partecipazione di Ezio GreggioRicky MemphisPaola Minaccioni e Martina Stella. La commedia, uscita il 15 ottobre 2020, racconta la storia di due coppie in crisi costrette a convivere a causa del lockdown. Il pubblico si divide; da una parte c’è chi apprezza l’ironia come medicina per superare le difficoltà e dall’altra chi, ancora troppo provato dalla pandemia, considera il film offensivo. 

E di isolamento forzato si parla nel documentario collettivo QUARANTENA, di Gianluca IarloriRoberta Valente e Alessandro Domanico. Dopo il primo DPCM introdotto dal Presidente Conte, tre coinquilini di Bologna decidono di aprire una call online per farsi inviare materiale audiovisivo per la creazione di un documentario che indaga le emozioni degli italiani in quarantena. Il progetto è disponibile sulla piattaforma OpenDDB – Distribuzioni dal Basso

La quarantena cambia i piani di Andrea Segre. Il regista raggiunge Venezia, sua città natale, per girare un documentario sull’acqua alta, ma è costretto a prolungare il soggiorno a causa della pandemia. Dall’inconveniente nasce Molecole, il documentario che racconta una Venezia in pieno lockdown. Il progetto, prodotto da ZaLab con Rai Cinema in associazione con Vulcano e Istituto Luce Cinecittà, è disponibile su ZaLabMioCinema e Io resto in Sala.

Uno sguardo al passato per leggere il presente

Il passato è un severo maestro. Il 2021 ci raggiunge con questa consapevolezza e con due docufilm che stanno riscuotendo enorme successo: SanPa – Luci e tenebre di San Patrignano e Ossi di Seppia. Il rumore della memoria.

(da: pixabay.com)

Fin dove ci si può spingere pur di salvare la vita di una persona? Una domanda che sorge spontanea guardando SanPa, la docuserie firmata Netflix, scritta da Gianluca Neri e Carlo Gambardini, per la regia di Cosima Spender.
Cinque episodi che raccontano, attraverso testimonianze e diversi materiali delle teche Rai, la controversa storia di Vincenzo Muccioli e della sua comunità di recupero per tossicodipendenti. 

La serie è stata accolta con grande entusiasmo da molti, ma è stata anche accusata di aver gettato fango sulla figura di Muccioli e sui suoi metodi. Ciononostante, al progetto va il merito di aver sottolineato l’importanza degli aiuti consapevoli e della sfera psicologica nei momenti di grande difficoltà.

Riprende il titolo della raccolta poetica di Montale, la docuserie Ossi di Seppia, prodotta per RaiPlay dalla società editoriale 42° Parallelo.

26 puntate, in onda ogni martedì, per ripercorrere fatti di cronaca, religione, politica, sanità della nostra Italia; dal crollo del ponte Morandi, passando per l’assassinio di Giulio Regeni, fino ad arrivare all’attuale questione Covid.

“Gli ossi di seppia – ricorda il direttore editoriale di 42°Parallelo, Mauro Parissone al Corriere della Sera – sono oggetti che il mare restituisce levigati, e di cui lo sguardo del poeta coglie la forza evocativa”

Allo stesso modo, la serie cerca di restituire pezzi di storia che si fanno memoria utile, che diventano la chiave di lettura del presente per capire dove continuiamo a sbagliare.  

Persone, memoria e umanità appaiono nello schermo che, nel bene e nel male, racconta una realtà che è frutto di altre realtà; di quelle passate, di quelle che mai dovremmo dimenticare, specie in questo momento. 

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