Come ti sei avvicinata a Fridays for Future Torino? Che ruolo hai nel movimento?
A gennaio ho lavorato nello staff del MUN, evento internazionale che simula un’assemblea dell’ONU. Lì ho incontrato un ragazzo che mi ha parlato di questo movimento con molta passione. Avevo anche seguito da poco un seminario sui cambiamenti climatici nell’Artico. Due giorni dopo ero in piazza con lui e altre 18 persone a protestare. All’interno di Fridays for Future Torino sono innanzitutto una striker e, dopo l’ultima assemblea, faccio parte dei referenti.
Cosa chiedete ai governi?
Di solito durante i cortei, alla domanda «Cosa vogliamo?», rispondiamo urlando: «Giustizia climatica». Il nostro obiettivo è fare pressione sui governi per spingerli ad avere un vero dialogo con la comunità scientifica e adottare misure per rallentare e fermare il riscaldamento globale. Gridiamo di volere giustizia perché, tra qualche tempo, le persone che subiranno gli effetti dei mutamenti climatici non saranno coloro che li hanno provocati. Si tratterà di una vera condanna per una generazione che è innocente.
Perché ti sta a cuore la causa ambientale e perché pensi mobiliti tanti giovani nel mondo più di altre questioni urgenti?
Perché si tratta del mio futuro e di quello di tutta la mia generazione. Si sta parlando della distruzione dell’unico pianeta a nostra disposizione, un pianeta bellissimo e variopinto sul quale vive anche l’uomo. Per quale motivo dovremmo lasciare che venga distrutto come se potessimo trovarne un altro dall’oggi al domani? Non voglio vivere con il rimpianto di non aver fatto nulla. Molta gente si lamenta del caldo o s’indigna nel vedere la plastica sulla spiaggia, ma poi non fa nulla di concreto. Io non voglio essere come loro. Sono stata a recriminare per troppo tempo ed è giunto il momento di agire. Non penso che le altre questioni siano meno urgenti, semplicemente se non affrontiamo prima questa non avremo un domani per discutere delle altre.
Cosa pensi possano fare i ragazzi nella loro quotidianità a sostegno dell’ambiente?
Ci sono molte azioni che possono aiutare a rendere più eco la propria vita. Sostituire, per esempio, le bottiglie di plastica con le borracce. Prendere i mezzi pubblici, prediligere prodotti a chilometro zero, ricorrere il meno possibile a prodotti usa e getta. Per le ragazze esistono le coppette mestruali o gli assorbenti lavabili. Poi ci sono scelte più impegnative come una dieta vegetariana o vegana.
Cosa rappresenta per te Greta Thunberg?
La volontà di lottare perché le cose cambino, la perseveranza dei giovani nel chiedere ascolto ai politici. Incarna la consapevolezza della terribile situazione in cui ci troviamo e allo stesso tempo la forza di non arrendersi alle previsioni catastrofiche.
Il 19 aprile Greta sarà a Roma per la manifestazione di Fridays for future. Se la incontrassi, cosa le diresti?
Troverei difficile esprimere tutta la stima che provo per lei. Dopo qualche secondo di tentennamento, probabilmente riuscirei a dirle: «Grazie!». Dopo tutto Greta, prima che io iniziassi a protestare, ha manifestato anche per me. Se non fosse per lei, poi, molto ragazzi sarebbero scuola a chiedersi cosa fare per sensibilizzare la società.
Cosa rispondi a quelli che dicono che fareste meglio a studiare invece di manifestare o che i ragazzi di Fridays for Future sono manipolati?
Credo che se criticano un movimento così importante e spontaneo, forse dovrebbero essere loro a studiare e a capire cosa sta accadendo alla terra. Molti hanno liquidato le nostre manifestazioni come un modo per evitare la scuola. Personalmente amo ciò che studio e mi è anche dispiaciuto saltare l’università. Si tratta però del mio avvenire e considerarlo meno rilevante di una lezione mi renderebbe uguale a tutti coloro che hanno ignorato la questione ambientale pensando solo al loro tornaconto quotidiano. Per quanto riguarda la presunta manipolazione, non capisco da chi potremmo essere manovrati visto che non siamo schierati con nessun partito.
Quali sono le vostre prossime iniziative?
Il 13 e il 14 aprile, a Milano, ci sarà un’assemblea di tutti i Fridays for Future italiani dove verranno decisi i principi e i punti fondamentali del movimento. Il 24 maggio invece scenderemo tutti in piazza per il prossimo sciopero globale per il clima.