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Scuola

CONSIGLI PER UN MATURANDO

“Notte prima degli esami……” cantano gli studenti di ieri e di oggi che si apprestano a sostenere l’importantissimo esame di stato.
A cura di:
Silvana Fossati – Dirigente Scolastico
Alfredo Panigada – Docente di Italiano e Latino
Isabella Nascimbene – Docente di Storia e Filosofia

da Pixabay

Le parole del famoso cantante sembrano esorcizzare la paura dell’esame per eccellenza e cantarle a squarciagola o sottovoce dà l’impressione di far parte di un pauroso ma necessario rito collettivo.

Ma se la “notte prima degli esami” è quella più lunga e che verrà ricordata per tutta la vita, ogni studente sa benissimo che sono i giorni (e a volte anche le nottate!) che precedono la fatidica data ad essere importantissimi.

Ecco alcune indicazioni per affrontare i giorni che precedono le prove.

Organizzate un calendario di massima. Il tempo dedicato allo studio che vi separa dagli scritti e  quello tra gli scritti e l’orale è importantissimo e le materie da ripassare sono parecchie. Non bisogna quindi perdere tempo! Il miglior modo per farlo è organizzare un calendario giornaliero di ripasso: individuate bene le materie che volete ripassare prima degli scritti e stabilite quali contenuti ripassare giorno per giorno, suddividendoli tra mattino e pomeriggio. Privilegiate, in un primo momento, sicuramente italiano e la materia del secondo scritto, partendo da quei contenuti che ricordate di meno perché studiati molti mesi fa. E’ utile anche stabilire un numero di pagine o capitoli da affrontare ogni giorno: non fatevi salire l’ansia se non rispettate il calendario che vi siete fatti, ma cercate comunque di avvicinarvi all’obiettivo giornaliero!

Evviva le mappe concettuali! L’esame di Stato, specie per quanto riguarda l’orale vi chiede di sostenere un colloquio in cui dovrete proporre collegamenti il più possibile pertinenti tra le varie discipline, a partire da una suggestione iniziale (suggerita dalla Commissione).
Proprio perché l’orale di Maturità non coincide con una classica interrogazione ma è qualcosa di più e di diverso (e anche più difficile), dovete tenerne conto quanto ripasserete le varie materie. Dovete provare a “concettualizzare”, cioè a ricordare -per saper spiegare- i concetti legati ai contenuti che avete appreso durante l’anno. Puntate sulla qualità e non sulla quantità, sul come più che sul cosa.
Quello che brilla in uno studente all’esame, in fin dei conti, non è né la mera massa di informazioni immagazzinate in tanti anni di lavoro, né il senso di spavalderia e di sicurezza a volte fin troppo espliciti. Direi, invece, il senso di interezza, di consapevolezza con cui i saperi si intrecciano, l’umanità con cui le esperienze di tanti anni escono un po’ dai libri e assumono i tratti della via.

…e prima di dormire, autointerrogazione! In tutti gli anni che ho dedicato allo studio ho capito una cosa fondamentale, che ho anche spesso consigliato ai miei studenti come tip prima di interrogazioni importanti. Alla fine di una giornata intensa di studio, è fondamentale rivedere quello che si è studiato in quel giorno.
Un ottimo modo (e anche divertente!) è preparare per ogni argomento affrontato  domande scritte su foglietti: al momento del ripasso, è possibile autointerrogarsi, pescando a caso una o più domande tra le tante registrate. In mancanza di un compagno di studi, aiuta a fissare gli argomenti!

Gufi o allodole? Trovare il proprio ritmo di studio è forse uno dei goal più importanti per ogni studente. Alcuni si trovano meglio a studiare di mattina presto: dopo una notte di riposo, agli studenti allodole il mattino sembra “avere l’oro in bocca” e permettere la migliore concentrazione. C’è chi invece preferisce dormire un po’ di più al mattino, recuperare energie e studiare dal pomeriggio in avanti: lo studente gufo spesso dà il meglio di sé a notte fonda! Date quindi un ordine e un ritmo alle vostre giornate, prevedete orari precisi dedicati allo studio, senza cedere all’immaginazione e alla navigazione a vista.

Insieme è meglio! Consiglio spesso ai ragazzi di provare a studiare in gruppo, meglio ancora in coppia. Se c’è un buon affiatamento a livello di amicizia, è possibile che ci sia anche affiatamento a livello di studio. Ripetere insieme, magari interrogandosi a vicenda, risolvere problemi insieme aiuta ad accrescere l’autostima e a sentirsi anche meno soli! Come si dice, mal comune-mezzo gaudio: anche nel modo di studiare c’è sempre da imparare dagli amici, che magari ne sanno più di noi! A volte se si è in difficoltà può bastare chiamare un compagno, ma anche se lo si vede in difficoltà: non scrivetevi messaggi, semplicemente chiamatevi e condividete le preoccupazioni, le aspirazioni, per scoprire che insieme ciò che è angusto si apre.

Infine, cercate di stare sereni: l’Esame di Stato, con il suo fascino attraente e repellente al tempo stesso, è un passaggio fondamentale della Vostra esistenza e questi giorni di studio rimarranno scolpiti nella vostra memoria…lo sapeva bene anche il Dottor Freud, che ha analizzato il Sogno (ricorrente per molti lungo l’arco della propria vita) del proprio Esame di Maturità!

Consiglio finale: ascoltate più volte la Leva calcistica del’68 di De Gregori.

…..Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore.
Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo, dalla fantasia….

Coraggio per guardare in faccia quello che ci aspetta.
Altruismo come sostegno vicendevole con i compagni.
Fantasia, come scrive Calvino, ci consente di “mettere a fuoco visioni a occhi chiusi”, ci dà la forza per resistere al banale e al ripetitivo.

Come il giocatore:
E allora mise il cuore dentro alle scarpe e corse più veloce del vento.

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