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Scuola

ISCRIZIONI SCUOLA 2021/2022 PIU’ DELLA META’ DEGLI STUDENTI SCELGONO I LICEI

Pubblicati i dati del Ministero: il 57,8% degli studenti sceglie i Licei, il 30,3% gli Istituti tecnici, l’11,9% i Professionali. Iscrizioni on line per l’83,7% dei nuovi iscritti e cresce la domanda per le attività scolastiche a tempo pieno.

Licei al primo posto 

L’indirizzo scolastico dei licei ancora una volta prevale nella scelta degli studenti. I dati emergono dalla pubblicazione del ministero dell’Istruzione riguardo le domande pervenute relative alle iscrizioni per il futuro anno scolastico 2021/2022. Sono ben il 57,8% le preferenze, uno su due, degli studenti per gli indirizzi liceali. Seguono gli Istituti tecnici, con il 30,3% delle iscrizioni, e i Professionali, scelti dall’11,9% delle ragazze e dei ragazzi. Un trend in aumento rispetto all’anno scolastico in corso che mostra come studenti credono nella formazione liceale. Mentre rimane stabile il Classico, scelto dal 6,5% delle ragazze e dei ragazzi (un anno fa era il 6,7%) e i Licei ad indirizzo Europeo e internazionale (0,5%), risulta in crescita l’interesse per il Liceo scientifico, che passa dal 26,2% delle preferenze di un anno fa al 26,9% di quest’anno. Cresce anche l’Artistico, dal 4,4% al 5,1% come anche il Liceo delle Scienze umane, dall’8,7 al 9,7% delle preferenze. In particolare, l’indirizzo tradizionale sale dal 6% al 6,5%, l’opzione Economico-Sociale dal 2,7% al 3,2%. Mentre scende il Linguistico dall’8,8% all’8,4% delle scelte. La regione con il più alto numero di preferenze è il Lazio seguita dalla Campania, Abruzzo e Sicilia mentre Veneto ed Emilia-Romagna si confermano le Regioni con meno adesioni. Per quanto riguarda gli istituti Tecnici il settore Economico scende al 10% dall’11,2%, mentre cresce il Tecnologico, dal 19,6% al 20,3%. Laregione con più adesioni è il Veneto seguita da Lombardia, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia. Fanalini di coda gli Istituti professionali che segnano un calo dal 12,9% all’11,9% delle scelte.L’Emilia-Romagna è ancora la prima Regione nella scelta dei Professionali, seguita da Veneto, Basilicata e Toscana.

Compilazione autonoma della domanda

Se per la scuola dell’infanzia la domanda andava presentata in modalità cartacea per gli altri ordini di scuola l’83,7% degli utenti ha effettuato autonomamente l’iscrizione online, senza passare dall’intermediazione della scuola. Un dato in forte crescita rispetto all’anno scorso quando erano il 69,4%. Tra le regioni che hanno gestito in autonomia la domanda primo il Friuli-Venezia Giulia seguito da Veneto Lombardia e Sardegna mentre le Regioni in cui si è registrata una maggiore intermediazione da parte delle scuole sono Puglia, Campania, Sicilia e Calabria. 

(da: pixabay.com)

La richiesta di tempo pieno

Cresce la domanda di tempo pieno nella scuola primaria. Lo richiede il 46,1% delle famiglie rispetto al 45,8% di un anno fa. Tra le Regioni con le più alte percentuali di scelta ci sono Lazio, il Piemonte e l’Emilia-Romagna, mentre la percentuale più bassa si registra in Sicilia, Molise e Puglia. Questo significa che se aumentano le classi, sarà necessario intervenire su un aumento degli organici del personale, docente e non docente, un numero maggiore di aule e nuovi edifici utilizzando i fondi comunitari del Recovery come anche la necessaria riduzione degli alunni in classe. “L’aumento della richiesta del tempo pieno – secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale sindacato Anief – è la dimostrazione che attivare il servizio anche nei territori che ne sono sprovvisti è una condizione che non solo incrementerebbe il livello dell’offerta formativa, con riflessi diretti su competenze degli alunni e lotta alla dispersione, ma andrebbe a determinare anche un supporto per le famiglie che lavorano”. Un’esigenza che richiama anche la necessità imposta dalla Legge 133/08 riguardo la riduzione del numero di alunni nelle classi. “E’ stato presentato – dice ancora Pacifico – un disegno di legge, purtroppo ancora fermo alla camera, che se sarà approvato consentirà una migliore organizzazione dei servizi con la riduzione della composizione a non oltre 22-23 studenti per classe con massimo 20 alunni in presenza di un alunno con disabilità certificata”. 

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